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Le proposte di Cittadinanzattiva per la Finanziaria 2005

| ROMA - Presentate come ogni anno, ora le proposte sono: accesso alla cure, sicurezza, lotta al carovita e credito per pannelli solari

Come ogni anno Cittadinanzattiva presenta le sue proposte di integrazione e modifica alla Legge finanziaria.
 
Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che troveremo, soprattutto quest’anno, di fronte ai malumori e alle polemiche che stanno accompagnando la proposta del Governo. Ciò nonostante vorremmo che il punto di vista dei cittadini attivi fosse preso in considerazione e che alcuni questioni entrassero nell’agenda della politica.
 
Le proposte di Cittadinanzattiva sono già state trasmesse al vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, al Ministro del Welfare, Roberto Maroni, e ad Adolfo Urso, viceministro delle attività produttive.
 
Una parte di esse – unità spinali, radioterapia, scuola – riguardano diritti dei cittadini come quello dell’accesso alle cure e alla sicurezza da proteggere e tutelare; un’altra – spostamento del Consiglio nazionale consumatori ed utenti presso la Presidenza del Consiglio, lotta al carovita e credito per pannelli solari – attengono alla richiesta di strumenti che favoriscano il ruolo sussidiario dei cittadini attivi e delle loro organizzazioni su questioni di interesse generale.
 

LE PROPOSTE

1. Spostamento della sede del CNCU (Consiglio nazionale consumatori ed utenti) presso la Presidenza del Consiglio. E’ ormai evidente agli occhi di tutti che le problematiche relative al mondo dei consumatori riguardano la vita di tutti i cittadini e toccano trasversalmente i contenuti di numerose politiche pubbliche (da quella dell’ambiente a quella delle attività produttive, dai servizi di pubblica utilità al welfare, dal ruolo delle organizzazioni civiche ai nuovi compiti delle Regioni e degli Enti locali, ecc.). Proprio per questi motivi si propone il trasferimento del CNCU, organismo consultivo del Governo e del Parlamento, dalla struttura interna del Ministero delle Attività produttive a quella della Presidenza del Consiglio dei Ministri, come migliore garanzia delle competenze di ordine generale che competono a detto organismo istituzionale. Trattandosi, per vari ordini di ragioni, di un trasferimento oneroso è opportuno il suo inserimento nella Finanziaria 2005.
 
2. Fondo speciale per la realizzazione di unità spinali. Nel nostro Paese sono attive, al momento, otto unità spinali, dunque neanche una per regione. Un tetraplegico residente al Sud per ricevere l’assistenza necessaria è costretto a trasferirsi a Roma o a Firenze. Si propone di istituire, per i prossimi tre anni, un fondo speciale per la realizzazione di unità spinali, con uno stanziamento di 70 milioni di euro complessivi. Considerando queste unità dotate di almeno 30 posti letto, in strutture ospedaliere che presentino già un Dipartimento emergenze ed accettazione adeguato, il costo medio per ciascuna di esse non dovrebbe superare i 4,5 milioni di euro. Una dotazione di 70 milioni di euro complessivi, suddivisa nei prossimi tre anni consentirebbe, quindi, di realizzare 15 nuove unità spinali entro il 2006 e permetterebbe al nostro paese di disporre di almeno una unità di radioterapia per regione.
 
3. Fondo speciale per le unità di radioterapia. Essere in lista di attesa non fa piacere mai, ma una lista di attesa dai trenta ai sessanta giorni per la radioterapia è davvero inaccettabile. In Italia ci sono la metà delle unità di radioterapia funzionanti in Francia e la metà di medici specialisti radioterapisti esperti. Si propone uno  stanziamento di 10 milioni di euro per anno, per i prossimi tre anni, alla stregua di quanto previsto, in passato, con la finanziaria 2000, per la realizzazione di nuove unità di radioterapia. Incremento del numero di specialisti in radioterapia. Si propone uno stanziamento di 1 milione di euro annui, per i prossimi tre anni, finalizzato alla creazione di posti di specializzazione aggiuntivi in radioterapia. Uno stanziamento di questa entità consentirebbe di formare 50 nuovi medici specialisti.
 
4. La creazione di un Fondo nazionale straordinario pluriennale, alimentabile anche mediante donazioni pubbliche e private, di 500 milioni di €, da destinare alla manutenzione degli impianti, al censimento dei rischi, e alla messa in sicurezza della scuola per far fronte ai problemi di edilizia scolastica, formazione e informazione dei lavoratori e degli studenti.
 
5. Lotta al carovita. L’assegnazione delle risorse previste dall’Art. 23 - Comma 2 del D.L. 30.09.2003 n. 269, al Comitato Tecnico dei Prezzi presso il Ministero delle Attività Produttive (anziché al Ministero dell’Economia) al fine di concertare le iniziative con le azioni attivate da Comuni e Camere di Commercio e di rispettare le competenze e il lavoro già svolto in sede di Ministero delle Attività produttive con il contributo delle stesse Organizzazioni di tutela dei consumatori e degli utenti.
 
6. Credito per i pannelli solari. Bisogna sostenere l’utilizzo di fotovoltaico da parte delle piccole aziende, delle famiglie, in agricoltura, con un credito pluriennale alle spese di impianto e la contestuale possibilità di immettere in rete la sovrapproduzione con l’uso di contatori elettronici bidirezionale. Una famiglia con un contratto da 6 KW ed un impianto fotovoltaico da  3KW  durante il giorno potrebbe utilizzare il solare per i consumi di base ( frigoriferi, parziale illuminazione, ecc ) e il surplus immetterlo in rete, scalando il proprio consumo; la sera quando i consumi sono più elevati utilizzare l’energia di rete a tariffa ridotta, pagando la differenza tra consumato ed immesso in rete e anche la rata di ammortamento dell’impianto con la bolletta. Le garanzie di credito a questo investimento potrebbe essere assunto da uno speciale fondo rischi e le erogazioni essere fatte direttamente dal sistema bancario e dalle Poste, con opportuni regolamenti che prevedano installatori qualificati e accreditati dalle aziende elettriche.
 
www.cittadinanzattiva.it

05/11/2004





        
  



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