“Se non ci si fa gli scherzi fra amici, altrimenti quando farli. Poi ci si confronta e ci si prende in giro”. Il presidente del Teramo, Romano Malavolta, stuzzica in maniera goliardica il suo collega della Samb, Umberto Mastellarini, con il quale è legato da una forte amicizia da diversi anni, e risponde così a chi gli chiede se, sotto sotto, non coltiva la speranza che la sua squadra possa fare il colpaccio nel derby di domani.

 

E’ una piccola oasi di felicità, perché si capisce al volo che l’umore del massimo esponente della società abruzzese non è dei migliori. Il suo Teramo, così tanto reclamizzato in estate come una delle più forti squadre uscite dal calciomercato, non sta fornendo il rendimento che tutti si aspettavano.

 

Un tecnico esonerato (Luciano Zecchini) ed un direttore generale dimissionario (l’ex Ascoli Mauro Traini) rappresentano il fallimento di questa prima parte della stagione agonistica. Non è che con la nuova guida tecnica dell’ex trainer del Novara, Foschi, le cose per il Teramo stiano andando meglio. “Siamo in un periodo di crisi – afferma Romano Malavolta – Il motivo? I misteri del calcio. Speriamo di uscire al più presto da questo momento difficile. Ma ci vogliono i giusti attributi. Nel calcio, essere forti sulla carta non conta nulla. Sono molto sorpreso di questo negativo inizio da parte nostra e quindi sono deluso. Però bisogna lottare. Domenica incontreremo una Samb abbastanza in forma. E’ proprio una bella squadra”.

 

Una Samb sapientemente guidata dal presidente Umberto Mastellarini. “Lo stimo, siamo ottimi amici – risponde Malavolta – Ci siamo conosciuti al di fuori del calcio e ci siamo sempre rispettati. Da parte mia, poi, c’è una grande amicizia anche con Vincenzo D’Ippolito. Ha operato davvero bene se la Samb è riuscita ad ottenere importanti risultati finora. Per me la Samb, comunque, non rappresenta una sorpresa, perché la reputo un’ottima squadra”.

 

Due anni fa, quando il Teramo venne a giocare al Riviera, seguì la sua squadra in curva nord mischiato tra i tifosi biancorossi, mentre nella passata stagione stette in tribuna e ricevette alcuni insulti. Domani cosa farà? “Se Mastellarini mi invita, andrò in tribuna – risponde Malavolta – Ma vorrei evitare di discutere. Sono uno che le offese non se le prende e quindi non so in quale settore vedrò la partita. Una cosa è certa: a San Benedetto ci sarò”.

 

Malavolta, comunque, non è insensibile alla piazza di San Benedetto. Più volte il suo nome è uscito fuori quando nella Samb erano in corso cambiamenti societari, e più volte lo stesso presidente del Teramo è stato stuzzicato dalla voglia di fare calcio a San Benedetto. “In qualche circostanza sono stato avvicinato da qualcuno, ma non ho mai preso in giro nessuno – dice Malavolta – Ero impegnato a Teramo e quindi non si poteva fare nulla. Quella di San Benedetto è comunque una piazza che stimo molto, che non merita assolutamente di essere in questa categoria. Sono un passionale, un fuoco in tutti i sensi, perché sono uno che deve lasciare sfogare quello che sente dentro e la piazza sambenedettese è molto vicina a me come mentalità di vivere il calcio. Per chi è appassionato, come non fare calcio a San Benedetto. Mi dispiace, però, che i tifosi rossoblù mi attacchino ogni volta che c’è la sfida fra la Samb e il Teramo. Forse, per ironia della sorte, è perché mi apprezzano come presidente”.

 

Ma intanto, zitto zitto, è Mastellarini a voler fare uno scherzo. Non se la prenda, presidente Malavolta.