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Continua il braccio di ferro sulla riorganizzazione della sanità

San Benedetto del Tronto | Guido Castelli, AN: "Integrare senza una definizione certa dell'Area Vasta e in assenza di garanzie precise su risorse, personale e alte specialità costituisce una vera e propria follia per il Sud delle Marche."

di Matteo Pagnoni

Pronta la risposta di AN, a più livelli, localmente e a carattere regionale. Due comunicati distinti, ma identici nel contenuto, tentano di riportare la natura del problema ad una "razionalizzazione" che si sta portando avanti con criteri sbagliati.

Guido Castelli, Presidente Provinciale AN, parla di mancanza totale di garanzie per le risorse e lo fa con queste parole: "Per quel che concerne l'integrazione tra AP e SBT, consiglio a Gaspari di unirsi ai nostri sforzi diretti a rimarcare l'assoluta intempestività di tale determinazione. Integrare senza una definizione certa dell'Area Vasta e in assenza di garanzie precise su risorse, personale e alte specialità costituisce una vera e propria follia per il Sud delle Marche. Sia per San Benedetto che per Ascoli."

Porta una ragione ben precisa l'esponente di AN continuando che "Se lo stesso Petrone, a 50 giorni dalla fine del 2007, ancora non ha ricevuto gli obiettivi da conseguire nei limiti del tetto di spesa assegnatogli a gennaio (sic), non ci possiamo meravigliare che il Sindaco di San Benedetto brancoli nel buio."

Per rispondere allo stesso primo cittadino, che nel votare la mozione presentata alla Conferenza dei Sindaci aveva espresso forti dubbi sulla forza della stessa, ritenendola non propositiva, il circolo di Alleanza Nazionale di Porto D'Ascoli porta avanti l'idea di un "Progetto unitario".

Ricordando i risultati ottenuti dalla Regione Toscana per quel che riguarda i progetti di Area Vasta il circolo conclude, rivolgendosi al Sindaco di San Benedetto, che "Nel rispetto dell'intelligenza delle parti la preghiamo pertanto di non strumentalizzare un argomento che nulla ha che fare con un progetto sanitario di area vasta dove gia' di suo detiene notevoli problemi di applicazione."

Continua dunque il braccio di ferro per la Sanità regionale e locale, augurandoci che un democratico confronto non porti altro che miglioramenti o soluzioni sostenibili. Se si debba "razionalizzare" davvero, lo si faccia nella maniera giusta, garantendo la qualità del servizio, nel rispetto della salute e della vita delle persone.

06/11/2007





        
  



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