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Lettera aperta di Fanini sull'attuale crisi economica nella Provincia

Ascoli Piceno | Il segretario provinciale DC espone le sue proposte d'intervento e gli strumenti metodologici per rilanciare lo sviluppo economico nella nostra Provincia e sostenere l’occupazione.

Le ultime preoccupanti vicende, che stanno interessando l' apparato produttivo locale, richiamano ad un comune senso di consapevolezza e responsabilità i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e sociali, in quanto parti in causa ed agenti diretti e responsabili della qualità del nostro sistema socio-economico provinciale.

Al di là pertanto delle scontate espressioni di solidarietà e di sostegno, ritengo doveroso come Segretario Provinciale della Democrazia Cristiana, se non anche per aver vissuto una pluriennale esaltante esperienza sindacale accanto a loro,di contribuire concretamente ad individuare le linee di intervento e gli strumenti metodologici atti a rilanciare lo sviluppo economico nella nostra Provincia, restituendo così certezza alla collettività Picena ed a tutto il mondo del lavoro.

Da ciò, annoverati gli ultimi avvenimenti quale ulteriore riprova di un processo lento, ma inesorabile, di deindustrializzazione avviatasi negli anni '90 con la fine delle provvidenze straordinarie dello Stato, insistenti sino ad allora sulla nostra realtà territoriale, e proseguito con più virulenza dopo l'irruzione della globalizzazione dell'economia mondiale, che ha aperto i mercati ed ha spinto inevitabilmente sull'acceleratore della competitività, non può non sottolinearsi come a queste cause esogene, dipendenti cioè da variabili esterne, si aggiungano quelle endogene, quelle interne alla nostra realtà economica caratterizzata da una debolezza strutturale del nostro sistema produttivo.

Da un lato, la presenza di Imprese di media e grande dimensione appartenenti a società multinazionali solo alla sfrenata ricerca di sempre maggiori profitti, senza farsi minimamente carico delle ricadute sociali determinate da scelte di repentina delocalizzazione, e dall'altro, le dimensioni medio piccole delle unità produttive di Imprenditori locali che arrancano verso l'inevitabile esigenza di arrivare alla competizione di sistema e alle economie di scala per competere sui mercati internazionali e globalizzati, sono facce della stessa medaglia.


Tali realtà vanno pertanto adeguatamente supportate con scelte di politica industriale per:
• la riduzione dei costi di produzione, intervenendo sulle fonti energetiche (rinnovabili, cogenerazione ecc.), sulle acque ad uso industriale, sulla tassa regionale sul lavoro (l'Irap, che nelle Marche, rispetto a realtà molto più significative quali ad esempio la Lombardia, è incomprensibilmente di gran lunga più alta);
• la ricerca e l'innovazione tecnologica per permettere alle nostre produzioni di ben sostenere il raffronto concorrenziale in termini di qualità;
• l'integrazione produttiva per raggiungere economie di scala;
• l'internazionalizzazione dei prodotti ed un adeguato supporto alla commercializzazione.


E' indispensabile, altresì, che le Istituzioni, compresa la Regione Marche, le forze sociali e perché no anche le forze politiche, che hanno indubbiamente risorse intellettuali e conoscenze utili allo scopo, attraverso il metodo della "programmazione negoziata", l'unico in grado di affermare contestualmente crescita e coesione, con lo strumento già costituito del Tavolo Provinciale di Coordinamento per la Programmazione Economica, ridisegnino un nuovo modello di sviluppo integrato e sostenibile adottando specifiche politiche di settore( agricoltura, industria, artigianato, turismo, commercio) e dei cosiddetti fattori di sviluppo, materiali ed immateriali, come le dotazioni infrastrutturali, la viabilità, i trasporti, il credito, l'energia, nonché quei fattori che determinano la cosiddetta produttività differita come la Cultura, la Sanità e la Pubblica Amministrazione.


A queste politiche di sviluppo si aggiunga uno strumento complementare quale l'Ufficio di Marketing territoriale (la nuova missione da assegnare al CONSIND), che sviluppi una consistente attività di promozione,sul territorio nazionale, europeo ed internazionale, delle opportunità che il sistema economico locale può qualitativamente offrire alle nuove iniziative imprenditoriali e agli operatori turistici e culturali.
Potrebbero altresì risultare utili, quali strumenti complementari di sostegno alle politiche occupazionali, sia la già proposta estensione al nostro territorio dei benefici concernenti i crediti d'imposta previsti in Finanziaria per le Regioni del Mezzogiorno, sia la creazione, nel bilancio della Provincia, di un Fondo a sostegno dell'occupazione, finalizzato ad incentivare le Imprese che adottano orari di lavoro part-time (orizzontali e/o verticali) per una crescita dell'occupazione, o utilizzino riduzioni di orario, in una logica solidaristica, evitando così i tagli delle riorganizzazioni e ristrutturazioni aziendali.

07/11/2007





        
  



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