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Presentato lo studio sulla “Rete Ecologica Marchigiana”

| ANCONA - Una nuova sfida per conservare la natura.

Presentato ad Ancona lo studio sulla “Rete Ecologica Marchigiana” realizzato dal WWF Italia per la Regione Marche, che ha per obiettivo quello di mettere in relazione le aree protette con il resto del territorio. In particolare la Rete rappresenta uno strumento per l’avvio di un progetto di tutela della biodiversità nelle Marche individuando nelle aree di maggior interesse naturalistico e di maggior valenza, corridoi ecologici e  punti caldi di biodiversità. L’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani e il responsabile del WWF Italia per il programma Mediterraneo, Franco Ferroni, hanno illustrato alla stampa i risultati ottenuti.

In sostanza il lavoro si è sviluppato incrociando e sintetizzando le informazioni più attendibili sulla base di banche-dati e cartografie reperite ed elaborate con sistemi GIS (Geografic Information System).
In tal modo sono state individuate le aree potenzialmente ricche di biodiversità (“core-areas”) prodotte dalla sovrapposizione informatizzata di carte che per le specie animali fanno riferimento ai modelli di idoneità ambientale dei vertebrati. Intorno a queste aree di presumibile rilevanza biologica, sono state descritte zone di maggiore biopermeabilità (potenziali aree di protezione e potenziali corridoi ecologici).

Le aree a maggior biodiversità sono localizzate prevalentemente lungo le due dorsali montuose dell’Appennino e nelle aree collinari interne della Provincia di Pesaro-Urbino e di Ascoli Piceno.  
In concomitanza con la Rete Ecologica, la Regione Marche ha dato il via  al programma di monitoraggio di aree-pilota SIC (siti di interesse comunitario) e ZPS (zone di protezione speciale della fauna), investendo circa 140.000 euro.
“Il progetto – ha sottolineato Amagliani - è stato svolto con una puntuale e attenta attività informativa e pone le Marche come una regione all’avanguardia per la realizzazione della rete ecologica visto che questa esperienza è stata riconosciuta ed inserita in un volume a cura della Regione Sardegna.”

“E’ necessario continuare – ha proseguito l’Assessore - su questa strada e sulla necessità assoluta di legare il lavoro realizzato con quelli sviluppati da altri settori correlandolo con le leggi regionali. Sulle tematiche ambientali ancora non c’è quella sensibilità dovuta e le scelte che di debbono fare non devono essere dissonanti con le cose che dobbiamo tutelare.”
“I parchi – ha concluso Amagliani - hanno svolto e continuano a svolgere un grande lavoro, ma non sono più sufficienti da soli a garantire la tutela della biodiversità. La creazione di questa rete  sicuramente darà supporto al sistema delle aree protette.”

“L’obiettivo ambizioso – ha precisato Ferroni - di tutelare dal 1980 il 10% della superficie italiana l’abbiamo raggiunto attraverso la conservazione delle aree protette. La rete ecologica può essere definita una nuova sfida per chi si occupa di conservazione della natura. La soluzione che il WWF ha proposto a livello internazionale sono le 238 ecoregioni individuate sull’intero pianeta. L’ecoregione è un’unità territoriale terrestre o marina che contiene un insieme omogeneo di ecosistemi che hanno in comune un numero significativo di specie, dinamiche ecologiche e condizioni ambientali e che possono essere gestiti come una singola unità di conservazione.”

09/11/2004





        
  



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