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Riconoscimento dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanita’

Ascoli Piceno | Carlo Cannella, consigliere comunale del partito della rifondazione comunista, propone un ordine del giorno.

di Carlo Cannella

Il sottoscritto, Carlo Cannella, consigliere comunale del gruppo PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA, propone seguente ordine del giorno.
 
OGGETTO: RICONOSCIMENTO DELL’ACQUA COME BENE COMUNE E PATRIMONIO DELL’UMANITA’, E DELL’ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE COME UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE, UNIVERSALE, DEGNO DI PROTEZIONE GIURIDICA.
 
PREMESSO CHE:
 l’acqua rappresenta la principale e insostituibile fonte di vita per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il benessere di tutti gli esseri viventi;
 
ad oggi più di 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e che, in prospettiva, diventeranno più di 3 miliardi nel 2020 se non interverranno adeguate politiche di utilizzo sostenibile
 
CONSIDERATO CHE:
 il COMITATO DELLE NAZIONI UNITE per i Diritti Economici, Sociali e Culturali, nel suo commento generale n°15 sull’attuazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 1966, ha affermato che “il diritto umano all’acqua è indispensabile per condurre la propria esistenza in condizioni di dignità umana”, costituendo quindi un prerequisito per la realizzazione degli altri diritti umani;
 
 la CHIESA CATTOLICA ha sostenuto con fermezza, con un documento della Commissione Giustizia e Pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un “diritto umano” ed ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegati al mercato;
 
 il PARLAMENTO EUROPEO, con l’approvazione in data 11 marzo 2004 degli emendamenti al Documento “Strategie per il mercato interno – Priorità 2003/2006”, ha affermato che “essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata a norme di mercato interno”, e che pertanto non si deve procedere alla liberalizzazione dei servizi idrici;
 
 numerose dichiarazioni e conferenze internazionali, dalla prima conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua a Mar del Plata (1977) alla conferenza internazionale di Bonn (2001), riconoscono l’acqua come bene comune necessario e inalienabile, e stabiliscono che “tutte le persone hanno diritto ad avere accesso all’acqua potabile per soddisfare le loro esigenze fondamentali;
 
 la comunità internazionale (istituzionale) continua a rifiutare il riconoscimento dell’accesso all’acqua come un “diritto umano”, cioè un diritto universale
 
RITENUTO:
 di sostenere, condividere e fare propri i contenuti del “Manifesto Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua”, che ha tra gli obiettivi fondamentali il diritto di accesso all’acqua potabile per tutti entro il 2020, il riconoscimento dell’acqua come bene comune pubblico e patrimonio dell’umanità e di tutte le specie viventi, il finanziamento pubblico dei costi associati all’acqua come diritto umano e come bene comune, la centralità della democrazia partecipativa;
 
 di sottoscrivere la “Carta dell’Acqua degli Enti Locali e dei Cittadini”, documento promosso dal suddetto Comitato che sottolinea il diretto controllo pubblico del ciclo integrato dell’acqua;
 
 di condividere i contenuti e le proposte della Dichiarazione sottoscritta a Roma il 10 dicembre 2003 da Comuni, parlamentari ed esponenti della società civile di vari paesi del mondo, che ribadisce il principio che l’acqua è un bene comune dell’umanità e appartiene a tutti gli esseri viventi, raggruppando quindi i principi del Manifesto per il Contratto Mondiale dell’Acqua
 
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
affinché vengano messe in atto tutte le iniziative possibili per sostenere e realizzare i 6 obiettivi prioritari previsti dalla Dichiarazione di Roma.
 
IN PROSPETTIVA LOCALE SI IMPEGNA QUINDI L’AMMINISTRAZIONE A :
 
1 – COSTITUZIONALIZZARE IL DIRITTO ALL’ACQUA
  -  riconoscendo  nel proprio Statuto il diritto umano all’acqua;
 
  -  impegnandosi ad utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune pubblico, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale);
 
  -  mantenendo sotto controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua, compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione).
 
 
2 – TRASFORMARE L’ACQUA IN UNO STRUMENTO DI PACE
  -  attivando iniziative che condannino l’uso dell’acqua per fini politici o militari e come strumento di oppressione, di esclusione e di ricatto;
 
  -  garantendo la sicurezza dell’accesso all’acqua, nelle quantità e qualità necessarie alla vita, a tutti i membri della comunità locale, in solidarietà con le altre comunità e con le generazioni future, pari a 40 litri di acqua al giorno per ogni persona.
 
 
3 – LIBERARE LE PORTATRICI D’ACQUA
  -  attivando iniziative volte a garantire il diritto all’istruzione per i 18 milioni di bambini che nel mondo non possono frequentare la scuola dell’obbligo perché costretti a fare i/le portatori/portatrici d’acqua;
 
  -  destinando, per ogni metro d’acqua fatturato, un centesimo di euro per il finanziamento di progetti di cooperazione internazionale che perseguano modelli sostenibili di gestione dell’acqua nei paesi sofferenti di penuria di acqua potabile.
 
 
4 – PORRE FINE AL POMPAGGIO E AI CONSUMI DEVASTANTI
  -  riducendo del 40%, entro il 2010, il prelievo e le perdite attuali in agricoltura, nell’industria, e nelle reti di distribuzione;
 
  -  riducendo a livello di usi domestici i consumi dell’acqua potabile per usi non potabili;
 
  -  promovendo campagne di informazione/sensibilizzazione sul risparmio idrico.
 
 
5 – REINVENTARE LA FINANZA COOPERATIVA PER L’ACQUA
  -  incentivando le esperienze mutualistiche e cooperative nel campo della valorizzazione del risparmio locale;
 
  -  promovendo e sostenendo modelli di partenariato pubblico-pubblico a livello internazionale nel campo della gestione dell’acqua;
 
 -  attivando la raccolta di Fondi Comuni attraverso prelievi sugli usi dell’acqua (acque minerali, usi industriali, agricoli ed energetici) per finalità di solidarietà;
 
 -  stimolando la creazione di imprese cooperative pubbliche per la gestione dei servizi idrici.
 
 
6 – SOSTENERE LA DEMOCRAZIA LOCALE PER L’ACQUA
 -  prevedendo negli ATO la costituzione dei CONSIGLI DEI CITTADINI, con poteri effettivi di partecipazione alle decisioni, designati da organizzazioni rappresentative della società civile;
 
 -  favorendo in questo contesto la costituzione a livello di Comuni di COMITATI CONSULTIVI, a sostegno e rafforzamento delle istituzioni di democrazia rappresentativa.
 
IN UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE E MONDIALE SI IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE A PRESENTARE FORMALE PROPOSTA ALL’ANCI AFFINCHE’:
 
 -  venga promossa fra i Comuni associati l’adesione alla “Dichiarazione di Roma” riconoscendo l’acqua come “bene comune e patrimonio dell’umanità” e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica;
 
 -  venga chiesto al Governo Italiano di proporre l’avviamento dell’iter procedurale per l’introduzione nella Costituzione Europea del riconoscimento del Diritto umano all’acqua.
 

10/12/2004





        
  



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