Un Natale nella tradizione ma senza squilli
Ascoli Piceno | Le previsioni dei consumi natalizi del direttore Confcommercio Giorgio Fiori.
“Con l’8 Dicembre si è entrati ufficialmente nel clima Natalizio e quindi, come tradizione, si possono stilare già le prime stime di come andranno nel complesso le vendite del Natale 2006. Gli indicatori congiunturali evidenziano ancora una situazione di sostanziale debolezza dell’economia, con consumi stagnanti ed aspettative delle famiglie ispirate a comportamenti di spesa decisamente prudenziali.
La stessa finanziaria ha ingenerato una certa preoccupazione per il futuro, amplificando questo comportamento prudenziale. Ma nonostante il clima di cautela e prudenza generale negli atteggiamenti di consumo, il format dei consumi di Natale non è tendenzialmente influenzato da fattori congiunturali. In sostanza le famiglie ascolane non rinunciano alla tradizione ed anzi quest’anno, nonostante tutto, si prevede un “effetto Natale” leggermente più vivace rispetto al grigiore del biennio 2004 – 2005”.
L’analisi delle previsioni delle vendite è del direttore provinciale Confcommercio Giorgio Fiori il quale sottolinea che comunque “l’andamento dei consumi natalizi è sempre influenzato dalla maggiore disponibilità per le famiglie, che vivono di reddito di lavoro dipendente e di pensione, rappresentata dalla “tredicesima” che determina una sorta di picco stagionale nella spesa”. “Nello specifico delle vendite per settore, per il Natale 2006 – secondo Fiori – le parole d’ordine negli acquisti sembrano essere ancora quelle di “tecnologia” e “cultura”.
Secondo verifiche fatte da Confcommercio infatti, ai primi tre posti nelle previsioni statistiche di vendita si riconfermano gli audiovisivi e l’elettronica di consumo (informatica, TV dell’ultima generazione, videoregistratori, CD e DVD player, console per videogiochi), nonché i piccoli elettrodomestici (robot da cucina, condizionatori, ecc.), tutti comparti che migliorano rispetto al 2005 il proprio “picco” di fatturato collegato al Natale. Il settore dei libri si colloca al quarto posto, mentre i giocattoli occupano una posizione mediana, seppur in aumento rispetto al 2005.
I consumatori sembrerebbero, invece, in questo momento, assai meno interessati all’abbigliamento e calzature, che dopo il corposo rallentamento delle vendite a causa del clima autunnale-invernale troppo mite, registreranno un ulteriore peggioramento dei rispettivi picchi di fatturato del periodo natalizio, spiegabile forse perché, nell’era del risparmio, si preferisce attendere l’ormai prossima stagione dei saldi. Rispetto alle festività del 2005 il consumo di prodotti alimentari, da ricorrenza, rimarrà invece nel complesso invariato e cioè soddisfacente in quanto, anche se all’interno della categoria si registreranno per i vari tipi di prodotti andamenti differenziati, il Natale è sempre Natale e nessuno, nel bene o nel male, rinuncerà alla tradizione”.
La stessa finanziaria ha ingenerato una certa preoccupazione per il futuro, amplificando questo comportamento prudenziale. Ma nonostante il clima di cautela e prudenza generale negli atteggiamenti di consumo, il format dei consumi di Natale non è tendenzialmente influenzato da fattori congiunturali. In sostanza le famiglie ascolane non rinunciano alla tradizione ed anzi quest’anno, nonostante tutto, si prevede un “effetto Natale” leggermente più vivace rispetto al grigiore del biennio 2004 – 2005”.
L’analisi delle previsioni delle vendite è del direttore provinciale Confcommercio Giorgio Fiori il quale sottolinea che comunque “l’andamento dei consumi natalizi è sempre influenzato dalla maggiore disponibilità per le famiglie, che vivono di reddito di lavoro dipendente e di pensione, rappresentata dalla “tredicesima” che determina una sorta di picco stagionale nella spesa”. “Nello specifico delle vendite per settore, per il Natale 2006 – secondo Fiori – le parole d’ordine negli acquisti sembrano essere ancora quelle di “tecnologia” e “cultura”.
Secondo verifiche fatte da Confcommercio infatti, ai primi tre posti nelle previsioni statistiche di vendita si riconfermano gli audiovisivi e l’elettronica di consumo (informatica, TV dell’ultima generazione, videoregistratori, CD e DVD player, console per videogiochi), nonché i piccoli elettrodomestici (robot da cucina, condizionatori, ecc.), tutti comparti che migliorano rispetto al 2005 il proprio “picco” di fatturato collegato al Natale. Il settore dei libri si colloca al quarto posto, mentre i giocattoli occupano una posizione mediana, seppur in aumento rispetto al 2005.
I consumatori sembrerebbero, invece, in questo momento, assai meno interessati all’abbigliamento e calzature, che dopo il corposo rallentamento delle vendite a causa del clima autunnale-invernale troppo mite, registreranno un ulteriore peggioramento dei rispettivi picchi di fatturato del periodo natalizio, spiegabile forse perché, nell’era del risparmio, si preferisce attendere l’ormai prossima stagione dei saldi. Rispetto alle festività del 2005 il consumo di prodotti alimentari, da ricorrenza, rimarrà invece nel complesso invariato e cioè soddisfacente in quanto, anche se all’interno della categoria si registreranno per i vari tipi di prodotti andamenti differenziati, il Natale è sempre Natale e nessuno, nel bene o nel male, rinuncerà alla tradizione”.
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11/12/2006
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