Due percorsi artistici e poetici differenti quelli di Francesco Diotallevi e Rita Soccio, entrambi attraversati da un fine ironico e che ritrovano nel MIC lo spazio dinamico ideale per poter avvicinarsi al pubblico.

Le opere dei due stravaganti artisti resteranno esposte presso la sala MIC del Kursaal di Grottammare dal 14 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 per la mostra intitolata "Ironika - variazioni sul senso del contrario", corrdinata da Cristina Petrelli e patrocinata dall'assessorato alla cultura del comune di Grottammare nella persona di Enrico Piergallini.

In occasione della presentazione della mostra e dei due artisti, l'assessore alla cultura ha spiegato le motivazioni politiche e culturali che hanno spinto l'assessorato a promuovere la mostra di arte post moderna: "la ragione politica risiede nella funzione a cui la sala MIC è stata sempre votata ovvero quella di abbracciare il mondo artistico giovanile che in questo caso è rappresentato da due artisti come Diotallevi e Soccio che hanno avuto percorsi di ricerca lontani ma che trovano il tratto comune nell l'ironia.

Tuttavia si ravvisa- continua - una ragione di carattere culturale che si materializza nella capacità di queste opere di straniare lo spettatore e di condurlo verso una realtà multidimensionale rispetto a quella appiattita che ci viene offerta giorno per giorno dai media. Questi due artisti - conclude Piergallini - a mio avviso hanno il merito di rovesciare lo sguardo dello spettatore attraverso un effetto di straniamento che conduce all'approfondimento critico".

Straniamento, questa sembra essere la parola chiave che accomuna i due artisti sebbene partiti da due percorsi artistici del tutto differenti come spiega la curatrice della mostra Cristina Petrelli: "da un lato il cinismo ironico ma riflessivo di Francesco Diotallevi il quale attraverso le sue opere caratterizzate da scenette e da un astrattismo post moderno esprime la fragilità costante nell'esistenza che induce al sorriso ma anche alla riflessione sul reale, dall'altro il paradosso di Rita Soccio la quale invece parte da creazioni fantastiche come i loghi pubblicitari donando loro nuova vita e legittimazione, un punto di partenza molto interessante, come ha spiegato la stessa artista: "la mia è una sottile denuncia rispetto ad un mondo commerciale dove più che il prodotto viene acquistato il marchio, per cui ho immaginato di rendere liberi dalla prigionia i marchi ancorati a determinati prodotti i quali a spasso in un ipotetico centro commerciale scelgono da sè il prodotto a loro più congeniale per dar vita a nuovi beni di consumo che attraverso di loro funzionano agli occhi del consumatore".

Ma la Soccio ha voluto fare di più e così, passando da una realtà bidimensionale come quella dei suoi quadri ad una realtà tridimensionale, ha voluto realizzare concretamente i prodotti immaginati: ecco allora che nasce la tisana 'love' dove a promuoverla sono la signora del dado Star e il sig. Mastrolindo uniti da una bella storia d'amore".