Un’ora e mezza di sano rock’n roll.

Questa è la sintesi del concerto che Eric Burdon,insieme ai New Animals, ha tenuto ieri sera al Sugo di Grottammare.

 

Il concerto organizzato dalla Lido degli Aranci Eventi, ha visto, per l’unica data italiana per il centro-sud delle cinque previste dal suo tour mondiale nel nostro paese, il celebre e storico frontman esibirsi in gran forma per un pubblico di affezionati e non.

 

Pubblico che per la maggior parte era lì già prima dell’esibizione per assistere alla presentazione del dvd di quello che è ormai considerato all’unanimità l’evento della passata estate, il Summer of Love Festival, organizzato dallo chalet Da Luigi.

 

In forma dunque e grintoso come un ragazzino, quasi dimentico dei quasi sessant’anni sulle spalle, Eric Burdon ha infiammato il pubblico con 13 canzoni, tra le quali grandi classici che lo hanno portato al sucesso mondiale negli anni ’60 e ’70, come Don’t let me be misunderstood, che molti conosceranno nella versione recentemente utilizzata da Tarantino come colonna sonora del suo ultimo capolavoro Kill Bill, versione reinterpretata da Santa Esmeralda, e pochi purtroppo in quella splendida versione originale con passaggi ska alternati  a ritornelli fortemente rock; oppure quei due capolavori che sono The house of the rising sun, datata 1964, con la quale ha chiuso il concerto, o la potente ed evocativa We got to get out of this place, che ha fortemente contribuito a far scatenare i presenti.

 

Non sono mancate le canzoni tratte dal suo ultimo lavoro My secret life, album che è uscito nel 2004, dopo anni di silenzio, e che ha provveduto a riportare alla vecchia gloria colui che è stato considerato uno dei più grandi innovatori della scena inglese degli anni ’60 - ’70, creando a detta di molti fra l’altro “una via bianca al rhytm’n blues, anticipando generi che avrebbero poi fatto la storia, come il garage o il punk”.

 

Ma lo spettacolo non sarebbe stato lo stesso senza il supporto della fantastica band, gli Animals appunto, che ha contribuito ha creare quell’atmosfera rock che è stata caratterizzante dutrante tutta la serata.

 

Rock è stato il concerto, rock l’atmosfera, rock è stato soprattutto il pubblico che è riuscito a sprigionare l’energia nascosta dentro, forse stimolato anche dalla visione di quell’evento che era il summer of love, mirato proprio a risvegliare qualche istinto andato forse dimenticato.

 

La magia sta proprio in questo, nel fatto che anche se la maggior parte dei presenti non fosse poi più giovanissimo, quel qualcosa che ognuno si porta dentro non muore, ma è nascosto da qualche parte, pronto a uscire e scatenarsi alla prima occasione.

 

Questo è rock’n roll.