Tradizione e provocazione
| Da Adel Smith a Chirac
di Alberto Premici
Torniamo un po' a parlare di Adel Smith, presunto leader dell'Unione dei musulmani Italiani, giacché ama tanto far clamore e partecipare nei salotti di piccole e grandi tv.
L'ultimo suo gesto potrebbe sembrare quello di un folle, se non fosse così volutamente provocatorio e, peggio ancora, motivato.
Per chi intelligentemente non ne segue le gesta, il nostro, ha buttato il crocefisso dalla finestra dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, dove la madre è ricoverata. Motivo: "non è assolutamente tollerabile che chi potrebbe trovarsi a vivere gli ultimi momenti della vita terrena debba trovarsi di fronte simboli che non accetta".
Piccolo dettaglio: il fatto è avvenuto in una camera con altri pazienti italiani e cattolici i quali, hanno subito un vero e proprio shock di fronte a tale scena. "Il gesto - ha detto il direttore sanitario, Umberto Giammaria - ha prodotto grave turbamento e alterazioni nelle altre pazienti, riscontrati dai medici del reparto subito dopo. La Asl, ovviamente, si tutelerà per il danno prodotto»
Il personale ha tentato di fermare Smith ma questi ha portato a termine l'edificante gesto per poi dileguarsi.
Che vogliamo dire? Secondo L'Osservatore Romano "è ormai insopportabile: chi deve provvedere?. Una provocazione dopo l'altra, un'offesa dopo l'altra, fino all'oltraggio. Forse è giunto il momento di dire basta".
Le reazioni contrarie al comportamento blasfemo ed irriguardoso del buon Adel, sono talmente tante e, come si usa dire oggi, trasversali, che sarebbe quasi impossibile elencarle: da credenti e non credenti, da destra e da sinistra, da nord a sud, da est ad . e no! Ad ovest no.
Chi ti arriva in soccorso di Smith? Chirac, il quale e' "favorevole ad una legge che vieti lo sfoggio nelle scuole pubbliche di segni 'ostentati' che denotino l'appartenenza a una religione".
Ringalluzzito Adel Smith si candida alla presidenza provincia di Napoli tra le fila della Lega Sud Ausonia, un minuscolo movimento campano.
No, non scherzo. E' vero; è già fissata la prima conferenza stampa martedì 23 dicembre alle ore 11 per la presentazione della candidatura.
Ancora l'Osservatore Romano: "Adel Smith ha varcato ogni limite. L'atteggiamento intollerante e blasfemo di un individuo che non perde occasione per farsi pubblicità, peraltro mettendo in cattiva luce quanti professano la sua stessa fede e che dalle sue provocazioni hanno preso più volte le distanze, come accaduto per la vicenda della scuola di Ofena".
Ma chi è Adel Smith. Nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1960 da padre italiano di origini scozzesi e madre egiziana. Riceve il battesimo cristiano. Si converte all'Islam abbastanza recentemente, intorno al 1987. Nel 1991 insieme alla sua seconda moglie si reca in Bosnia e Albania e lì rimane qualche anno, lavorando come tipografo. Torna in Italia, comincia a scrivere libri ovviamente anticristiani e cerca contatti con le altre associazioni e comunità islamiche presenti nella penisola. Tutte lo respingono. Allora insieme alla consorte ed un amico fonda "l'Unione Musulmani d'Italia", prendono una stanza d'albergo a Milano e mandano un comunicato stampa: "Siamo oltre cinquemila, ci presenteremo alle elezioni". E' prontamente smentito dal noto giornalista Magdi Allam il quale in un suo volume sull'Islam in Italia, parla al massimo di "una decina di simpatizzanti".
Primo gesto clamoroso è l'invito rivolto al Papa nel gennaio 2001: "Vescovo di Roma! A nome di tutti i musulmani che condividono questo nostro atto doveroso, la invito ad abbandonare la religione
idolatrico-politeistica cattolica che professa e a pronunciare la 'Shahada', testimonianza di fede del musulmano. Ricordi che tra breve tempo incontrerà Allah" . Ecc.ecc.
Poi se la prende con il pittore Giovanni da Modena che, in un affresco non proprio recente (del 1415), raffigurante il Giudizio Universale nella Chiesa di S. Petronio a Bologna, raffigura il profeta Maometto all'inferno.
La gloria arriva da Bruno Vespa quando conia la celebre definizione del crocefisso: "un cadavere in miniatura appeso a due legnetti" e le successive teorie sull'11 settembre.
Nel curriculum anche una scazzottata col professor Carlo Pelanda nel gennaio scorso in diretta televisiva, poi la storia del crocefisso a scuola, e via via fino all'episodio dell'ospedale e della candidatura. Anzi delle candidature visto che Smith ha fondato nel maggio 2002 anche il primo partito musulmano nella storia politica d'Italia che presenterà alle prossime elezioni amministrative.
Tutta la comunità islamica italiana tiene ovviamente alla larga Adel Smith.
Ma il caso ha aperto comunque il dibattito sulla laicità della scuola e dei luoghi pubblici, sul quale non è il caso qui di disquisire.
Facciamo un appello alla Rai, a Mediaset, a La7; vabbè ora avete altri problemi per le sorti di Rete 4, di Rai 3, ma per favore trovate un posto fisso per Adel in TV. Sta facendo del tutto per averlo ed è disposto a tutto. Vedrete poi cambierà, in fondo è un buon uomo, e noi torneremo tranquilli ad occuparci dei problemi di tutti i giorni, senza che ci sia chi ne crei degli altri.
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18/12/2003
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