Che non fosse un periodo d’oro per l’economia e per le tasche degli italiani si sapeva, ma che soprattutto a Natale questa tendenza rimanesse tale con tredicesime alla mano, no.

La gratifica natalizia tanto attesa sarà soprattutto una compensazione delle falle di un anno difficile per le famiglie sambenedettesi. Il 61% della tredicesima sarà infatti utilizzato per spese fisse come il mutuo, le tasse e le rate, solo un 24% verrà utilizzato per le spese occasionali come regali, viaggi e cene e un miserrimo 10% sarà oggetto di risparmio. È quanto emerge da un sondaggio dell’Eurispes Marche su un campione di 100 persone distribuite sul territorio comunale che percepiscono la tredicesima.

Tuttavia la qualità del Natale, rispetto allo scorso anno, non sembra essere peggiorata di molto in fatto di spese, il 54% degli intervistati ha dichiarato infatti che la cifra dedicata ai regali sarà la stessa, un 32% dichiara invece di voler risparmiare rispetto al 2003 e un modesto 14% afferma che spenderà di più. Per quanto riguarda coloro che vogliono limitare le spese in occasione delle festività va sottolineato che il principale motivo addotto è la diminuzione del potere d’acquisto, il 55% ha infatti dichiarato un aumento del costo della vita, il 24% una scarsa disponibilità economica, un 16% problematiche relative al lavoro e il 5% problemi di tipo familiare. Per il 60% degli intervistati la cifra stabilita per la spesa dei regali sarà, soprattutto per le donne, compresa tra i 101 e i 250 euro, a spendere una cifra superiore o a non fare regali sarà invece soltanto un 2%.

 

”La cosa che emerge “confortante”, - per ironizzare, afferma il Presidente Eurispes Marche Camillo Di Monte alla presenza, in rappresentanza della Curia di San Benedetto, di Pietro Pompei, - è che questo sarà un Natale meno consumistico del solito. Ma, come mai questa controtendenza? La società ha deciso di fermarsi, perché è stato fatto il passo più lungo della gamba”.

Coloro che intendono risparmiare, in realtà posticipano la spesa al periodo dei saldi: si tratta soprattutto della fascia degli anziani che, per il 32% attendono le vendite promozionali e per il 61% rinunciano a cene e veglioni fuori casa, i giovani, invece, riducono soprattutto la spesa per i singoli regali.

 

 

Nella prospettiva del risparmio, i regali sui quali i consumatori intendono risparmiare sono soprattutto quelli per i figli e per gli altri parenti, quasi alcuna rinuncia, invece per se stessi, gli amici, e il partner. Ma cosa viene acquistato soprattutto, anche grazie alla tredicesima? Per se stessi e il partner soprattutto l’abbigliamento, per i figli verranno acquistati giocattoli e vestiti, per i parenti, gli amici e i conoscenti i regali saranno libri, casalinghi, cd musicali e prodotti per l’igiene e la bellezza.

 

Non si usufruirà della tredicesima, per la maggior parte degli intervistati, neanche per un piccolo viaggio: l’89% e il 79% trascorreranno infatti rispettivamente, la cena di Natale e la notte di Capodanno nella città di residenza, solo il 7% e il 9% si sposteranno dalla propria città ma resteranno nel comprensorio regionale, il 3% e l’8% cambieranno regione, solo l’1% e il 4% hanno infine dichiarato di trascorrere rispettivamente il Natale e il Capodanno all’estero.

Se per i regali, le cene e i viaggi i sambenedettesi hanno deciso di fare economia, non si bada invece a spese per l’ultimo dell’anno. Il costo maggiore, infatti, i percettori di tredicesima, decidono di sostenerlo in occasione del veglione di Capodanno. Ben il 57% degli intervistati ha dichiarato che spenderà oltre 50 euro, mentre il 12% oltre i 100 euro. Meno frivolezze invece per il cenone di Natale, più semplice ed economico per il quale ben il 65% ha dichiarato di destinare una cifra inferiore ai 50 euro.

La società si butta su “specchietti per le allodole” come il Credito al Consumo, che è una illusione, in quanto chi l’anno scorso non poteva permettersi una cosa e decideva di pagarla dopo un anno, quest'anno si troverà ad avere lo stesso problema.

”Ma i commercianti come si comportano in tutto questo? –afferma Di Monte- hanno l’inteliggenza dei commercianti, che non tirano mai la corda, avendo con il consumatore un dialogo positivo, non alzando il prezzo e facendo qualche sconto.

”Ma in tutto questo emerge un non voler prendere coscienza della propria povertà o limitatezza, e quindi si spende di meno per i regali dei figli ma non per quelli degli amici, ai quali l’anno scorso ho dato tanto…e quest’anno non posso far vedere che non posso…”

 

“Occorre lanciare qualche idea –conclude Di Monte – i sondaggi servono per far capire alla società dove si trova il mal comune che non è mezzo gaudio!...Ma tragedia!

 

E’ importante riallacciare il dialogo con le forze politiche economiche e sociali in un tavolo di concertazione per capirsi e conoscersi.

 

La politica non deve occuparsi di cose futili, Sindaco, Direttori di Banche, studiosi, rappresentanti di associazioni hanno la responsabilità di trovare uniti una soluzione a questa tendenza”.

(In allegato le tabelle e tutta la ricerca completa)