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Nasce un grande polo per la ricerca applicata nel sud delle Marche

Ascoli Piceno | Il protocollo prevede alcune importanti novità.

“C’è un mare pieno di pesce, bisogna attrezzarsi per saperlo pescare”. “Non solo, bisogna organizzare tutta la filiera di trasformazione di questo pesce per farlo arrivare al maggior numero di consumatori”. Con queste due metafore “ittiche” i presidenti delle province di Macerata e Ascoli Piceno, Giulio Silenzi e Massimo Rossi, hanno spiegato oggi, in una conferenza stampa svoltasi nella sede della Regione ad Ancona, i motivi che li hanno indotti a sottoscrivere un protocollo d’intesa che porterà i due enti a collaborare strettamente nei campi della ricerca e dell’innovazione applicata alla produzione utilizzando strutture esistenti.

Il protocollo prevede alcune importanti novità: innanzitutto la Provincia di Macerata s’impegna ad entrare nella compagine sociale di “Tecnomarche – Parco scientifico e tecnologico”, la società pubblico - privata (la Provincia di Ascoli ha l’8,65 % del capitale, sette sono i soci pubblici, ben 59 quelli privati operanti in tutte le province marchigiane) che ha come obiettivo proprio quello di sviluppare progetti finalizzati alla creazione di conoscenza e al trasferimento della stessa alle piccole e medie imprese marchigiane (PMI).

In secondo luogo “Tecnomarche” elaborerà entro 45 giorni una proposta di “Piano di azione interprovinciale per la ricerca e l’innovazione” che indicherà obiettivi e strategie per stimolare e promuovere la competitività dei sistemi produttivi delle due Province. Il Piano indicherà anche come armonizzare e razionalizzare gli interventi di “Tecnomarche” e di “Asteria”, l’altra società impegnata nel campo della ricerca applicata, con sede nel territorio della provincia ascolana ma a servizio di tutta la Regione: se Tecnomarche si occupa più di ricerca trasversale puntando sull’informatica, sull’elettronica e sull”’Information technology”, Asteria lavora sull’innovazione nei campi dell’agroalimentare e dell’ambiente.

“Tutti ormai parlano di innovazione, della necessità di puntare sui saperi e di farli incontrare con la produzione – ha spiegato il presidente Rossi – quando poi si tratta di passare al concreto, ecco che le soluzioni diventano più imprecise. Con quest’accordo le due Province propongono un percorso chiaro per dare impulso alla ricerca applicata nel sud delle Marche: la prospettiva è quella di dare un unico grande riferimento in questo campo alle imprese che operano nell’area, con particolare attenzione alle PMI dei distretti che costituiscono la forza della nostra economia, dall’agroindustriale dell’area sambenedettese al calzaturiero del fermano – maceratese. Non si tratta di creare dal nulla, ma di rafforzare, con la presenza delle due Province, realtà come Asteria e Tecnomarche che, avvalendosi anche del contributo universitario (gli atenei di Camerino, Macerata e Ancona sono fortemente presenti e attivi in questi territorio), hanno già promosso, nei rispettivi campi d’azione, investimenti per milioni di euro canalizzando risorse locali, nazionali ed europee. Attraverso il loro lavoro ci proporremo come interlocutori primari di chi deve gestire le risorse, dalla Regione all’Unione Europea”.

“Il mare è quello dei fondi che, dalla Regione allo Stato all’Europa, sono disposizione in modo cospicuo proprio per sostenere ricerca e innovazione nella produzione – ha aggiunto il presidente Silenzi riferendosi alla metafora iniziale - ma se non ci presentiamo con progetti veri, credibili, non possiamo pretendere di intercettarle. Per questo, dunque, ci serviremo di strutture che già esistono e hanno già dimostrato il loro valore” .

18/12/2006





        
  



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