Bilancio Partecipato. Parte la fase due
San Benedetto del Tronto | Raccolte e catalogate, per ordine di preferenze, le richieste dei vari quartieri. Ora ci saranno gli incontri tecnici-finanziari. Poi, da metà gennaio, si tornerà dai cittadini.
di Carmine Rozzi
Quali sono le prime indicazioni emerse dai dodici incontri avuti nell’ambito del Bilancio Partecipato ? Che la città ha bisogno di “fare il tagliando” per usare una espressione del Vice Sindaco Antimo Di Francesco. Insieme ai consiglieri con delega al B.P. Fernando Palestini (Margherita) e Fabio Urbinati (Ds) ha illustrato quelli che sono i primi risultati dopo aver vagliato e stilato le indicazioni pervenute sia dalle riunioni che dall’invio di materiale per posta elettronica da parte di cittadini e Comitati di Quartieri.
Ora si passerà gradualmente alla seconda fase che consiste nell’avere un incontro con, tra l’altro, l’assessorato ai LL.PP. per vagliare insieme le possibilità tecnico finanziarie legate ai diversi interventi. Per fare questo ci si baserà sul fascicolo elaborato dall’impiegata al settore finanziario del Comune Irene Grandacci che ha raccolto, quartiere per quartiere, le istanze più ricorrenti (dossi, marciapiedi, asfalto, parcheggi, ecc). Si ricorda che le risorse accordate al B.P. corrisponde al 20% del Bilancio di Previsione del 2007.
Poi, a partire da circa metà gennaio 2007 avrà inizio il secondo giro di consultazioni durante il quale verrà comunicato a ciascun area urbana l’aliquota da spendere e, in base a questa, stilare le priorità di interventi. “E’ stata una grande dimostrazione di partecipazione collettiva – ha sottolineato Di Francesco- a dimostrazione che i cittadini vogliono rivendicare il diritto a decidere, specie per quanto riguarda le zone tradizionalmente più emarginate come quelle periferiche”. Sulla setssa falsariga sia il consigliere Palestini che Urbinati.
Mentre il primo rilevava con soddisfazione la presenza di molti giovani durante gli incontri effettuati Urbinati prendeva l’occasione per ribattere al recente intervento del movimento “CittadinanzAttiva” che aveva sollevato il dubbio che la prossima attuazione dell’art. 48 in fatto di variante normative escludesse di fatto la partecipazione dei cittadini. “Questo non potrà succedere perché, trattandosi di opere pubbliche, esse sono di fatto soggette all’iter amministrativo e politico per cui, qualsiasi modifica dovrà passare prima in Consiglio Comunale e nei Comitati di Quartieri”.
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19/12/2006
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