E’ stata una serata all’altezza delle aspettative quella che si è svolta ieri all’interno dello splendido teatro Serpente Aureo di Offida e che ha visto protagonista Eugenio Bennato e attraverso lui e la sua musica, tutte le aespressioni musico-culturali del sud della nostra splendida Italia.

Etnomusicologo, da sempre alla ricerca delle radici della cultura musicale meridionale, attento alle influenze e alle vere origini, Eugenio Bennato ha saputo fondere il tutto in questi anni, fino ad arrivare a fondare il progetto “Taranta Power”, progetto che ieri sera è approdato sul palco del magnifico teatro.

Ad applaudire il musicista napoletano già fondatore negli anni settanta del gruppo musicanova, un numerosissimo pubblico, che oltre a riempire quasi totalmente il teatro, contribuiva a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva.

Pubblico partecipe, generoso di applausi, ovazioni e scansioni di ritmi, che ha accompagnato entusiasticamente le quasi due ore di concerto.

Concerto memorabile dicevamo, sia per la qualità della musica sia per la vitalità e trasmessa da Bennato e dai suoi musicisti.

Proponendo alcuni brani dei suoi album con questo progetto, tra cui le splendide e trascinanti “Che Il Mediterraneo Sia” e “Taranta Sound”, la profonda “Ninna Nanna 2002”, e anche la celebre “Tamurriata Nera” nel bis, ha trasmesso emozioni e conoscenza delle radici musicali del nostro paese, utilizzando strumenti e suoni caratteristici di questa tradizione che tende ad essere sempre più apprezzata e rivalutata, grazie anche al suo impegno personale negli anni.

La Taranta , questa musica come dice lui stesso, “ bandita per secoli, che suonata di nascosto, serviva quasi da esorcismo per guarire i Tarantolati, coloro che erano stati morsi da quel ragno nero chiamato Taranta, o tarantola”, piena di vita e contaminazioni, dalla musica africana a quella mediorientale, fino ai luoghi più profondi e incontaminati.

E ad accompagnare sul palco Bennato, i bravissimi compagni di viaggio, ovvero Roberto Menonna alla chitarra battente e a quella classica, Stefano Simonetta al basso, Davide Vergnano ai tamburelli, Zaina Chabane dal Mozambico alla voce, Mohammed Ezzaime El Alaoui dal Marocco alla voce e Oud, e la bravissima Sonia Totaro alla voce e danze.

Assieme a questi straordinari compagni di viaggio, ha mostrato quanto la musica del sud, le sue radici possano essere contaminate e contaminare, grazie anche agli splendidi innesti di voci caratteristiche africane (Zaina Chabane) e Marocchine (Mohammed).

Il risultato è stata una grande energia palpabile all’interno del teatro offidano, e quindi un grande successo per un artista di nicchia che è riuscito a richiamare a sé un così importante pubblico.

Ora il percorso di “PaeSaggi Sonori” del Bitches Brew prosegue, dopo il tradizionale Gospel di Natale organizzato come ogni annonel periodo natalizio, a gennaio, con artisti eccezionali, come anticipato prima dell’inizio del concerto da Sergio Trevisani.

Infatti prossimi protagonisti delle serate del club saranno Giovanni Allevi al Ventidio Basso il 23 gennaio, che torna per la terza volta in poco più di un anno al Bitches Brew ed Enrico Rava e il suo quintetto a Grottammare il 25 gennaio.

Successivamente altri grandi artisti saranno ad aspettare e stupire l’affezionatissimo pubblico del sempre più appagante Bitches Brew.