"Sono cresciuto inseguendo il miraggio di incarnare i sogni. Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro". Con queste parole, Carlo Urbani, medico originario di Castelplanio morto a Bangkok all’età di 47 anni, descriveva la passione per la sua professione, l’amore incondizionato per quella che era quasi una missione.

E proprio ad Urbani, un lungo passato da volontario e per molto tempo presidente di Medici Senza Frontiere, è dedicata la Mostra Fotografica  “Carlo Urbani, immagini e parole”, che si inserisce all’interno delle celebrazioni per l’Anno internazionale del riso. Allestita presso il Centro Cultura “Piero Pergoli” fino al 9 gennaio, l’esposizione verrà inaugurata il 22 dicembre alle ore 17.00 alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione e della signora Giuliana Chiorrini, Presidente dell’Associazione italiana Carlo Urbani.

Infettologo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Urbani è  stato il primo ad individuare la comparsa della polmonite killer, meglio nota come Sars, la stessa che lo ha ucciso.  Da coordinatore dell’OSM per l’area del Sud Est asiatico ad Hanoi, in Vietnam, lavorava in sordina e con tanta passione: «Non dobbiamo essere egoisti, io devo pensare agli altri», ha scritto nell’ultima lettera alla moglie Giuliana.

Ora, parte di quelle esperienze che raccontava solo agli amici, parte di quei luoghi splendidi e disperati che aveva visto con i suoi occhi e attraverso il suo obiettivo, è esposta nella mostra allestita presso il centro Pergoli. Per non dimenticare Urbani e le necessità alimentari delle popolazioni più povere, che nel riso trovano l’unico alimento disponibile contro la fame.