La vita di un politico cioè di Giuseppe è opera di Filone Alessandrino (con titolo latino De Iosepho e greco Bios politicou, oper estin peri Joseph).
Il titolo greco - da noi semplificato come Il politico o Giuseppe- vuole indicare un sistema politico ebraico, proposto al Faraone dal figlio di Giacobbe, ma in effetti è una proposta ebraico-alessandrina a Caligola (e poi a Claudio) di dioikesis/ amministrazione e di politeia/costituzione.

Sulla base della vicenda biblica di Giuseppe, giovane venduto dai fratelli e da loro ritrovato, dopo peripezie, vicerè di Egitto, Filone crea la figura di o politikos, di uno- esperto come poimen/ pastore, come amministratore di patrimoni familiari / oikonomos, come eirgomenos /carcerato, abile ad interpretare il sogno del Faraone ( le sette vacche grasse e magre) e a realizzarlo in modo conforme, grazie alla tou Kuriou prosthesis, all'aggiunta del signore.

Giuseppe così diventa l'emblema del politico, che interpreta i sogni popolari e li trasforma in realtà e quindi simbolo di una politica amministrativa, saggia, in quanto capace di leggere il futuro e di fare un piano dettagliato economico per il benessere popolare di Egitto, da lui poi governato per quasi ottanta anni.
Filone, quindi, lascia in eredità un sistema politico, chiamato metodo Giuseppe basato sula allegoria (dia sumbulon) che fonde cultura giudaica (halachah ed aggadah) e cultura romano-ellenistica (theoria- pracsis) nella coscienza che solo l ‘uomo ispirato, profetico, sacerdotale può conformarsi alla pronoia e seguire l'oikonomia divina, di norma imperscrutabile, opposta a quella umana. I padri della Chiesa e i magistri medievali hanno tramandato questa lezione di Filone, dopo averlo cristianizzato, operando allegoricamente, teorizzando e latinizzando o politicos come vir civilis ciceroniano ed hanno creato la civitas divina, ipotizzando sulla terra una sua immagine.

Il libro di Filone, molto retorico, connesso con Il Sublime/ peri Upsous è anche una bella narrazione di storia biblica, piacevole, piena di peripezie, sorprendente, quasi un romanzo ellenistico, perfino con una piccante storia passionale. Angelo Filipponi