Per la Samb “dulcis in fundo”. Sto sbagliando motto? Forse mi pensate ironico, visto che ormai la Samb ha toccato il fondo? Macchè. E’ proprio quello che volevo dire, anche se stiamo lentamente e…dolcemente scivolando verso il fondo della classifica. Il senso sta nell’incontro di oggi.

La migliore, la parte dolce, dopo l’amaro di tutto l’incontro, della Samb l’abbiamo vista proprio sul finire dell’incontro. Negli ultimi venti minuti è spuntato finalmente l’agonismo, la grinta, la voglia di riscatto. Ce l’hanno messa tutta gli undici rossoblu per pareggiare l’incontro. Hanno creato diverse palle gol, fallite per un soffio, e soprattutto hanno messo alle corde il Padova.

Quasi, quasi la sconfitta pesa molto meno e ci si può crogiolare nel dolore frammisto a speranza. Quasi un “ M’è dolce naufragar in questo mare di sconfitte”. Ed proprio questo nostro adattamento alla sconfitta che fa mi fa tremare le ginocchia. L’assuefazione pericolosamente s’insinua nelle nostre menti e si trasforma in rassegnazione.

La Samb vista a Padova è proprio questa. Ha assunto per tutta la gara un ruolo da abatino, con le mani rattrappite dentro il saio, con il capo chino in ossequioso rispetto della grande squadra che naviga nella alte sfere della classifica. Ha subito il suo gioco passivamente, rannicchiata nella sua area.

Qualche paura, i soliti sbandamenti difensivi per le solite dormite collettive, poi al 18° della ripresa il gol di La Grotteria e fine del sogno per raggranellare il punticino. Ovviamente gol banale ed evitabile, come al solito. Poi sul finire della gara finalmente il colpo di coda dei rossoblu a dimostrazione che per essere grandi occorre spolverasi di dosso le paure e prendersi dei rischi. Insomma occorre essere convinti dei propri mezzi e credere in se stessi.

E proprio questo è il tarlo di questa squadra. Che tra la samb e il Padova c’erano delle notevoli differenze tecniche si sapeva, anzi in campo si è visto chiaramente. Ma se oltre alle differenze tecniche, aggiungiamo anche il fatalismo e quindi la rassegnazioni e la fine.

Purtroppo questa è la Samb di oggi. Quegli ultimi minuti di rabbia più che alimentare speranze di un cambiamento fanno pensare più al disperato tentativo di aggrapparsi all’ultimo appiglio prima di precipitare nel vuoto.

In attesa di una Befana dispensatrice di buoni doni occorre fare un reset a questo computer rossoblu impallato. Quindi anno nuovo, vita nuova. Sarà banale, ma cosi è. Se vi pare, ovviamente.