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"...è la stampa, bellezza!"

Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

Ci eravamo lasciati una settimana fa con la sottoscritta che cercava disperatamente casa dopo essere stata crudelmente cacciata dal padre furioso per la rivelazione, anzitempo, del risultato della partita contro il Pescara.

Ora la suddetta è pronta, dopo un breve soggiorno dagli "amici" anconetani che hanno offerto un ristoro e un riparo alla Fiera della Pesca (meglio di dormire all’addiaccio), a tornare nelle amene terre picene.

Per fortuna ho diversi parenti che hanno accettato di avermi a casa per la notte e, quindi, in questo periodaccio posso almeno trovare un lettino ed un pasto caldo.

Comunque, l’Ascoli stasera contro il Cesena di mister Criceto ehm Castori e Gazza ehm Gadda, non voglio perdermelo.
Il ricordo imperituro del Presidentissimo in una partita di lunedì devo godermelo per benino.

Costantino, che io ho conosciuto poco data la mia giovane età (eh sì, son piccolina), ha lasciato il solco anche nel mio cuoricino perché chi ama l’Ascoli entra in una famiglia (ndr) e per me Rozzi poteva essere un nonno, un padre, per cui tanto di cappello a chi vuole il bene di questa onorata e onorevole società di Calcio.

Questo pensiero mi attanaglia l’anima nel tragitto fino allo Stadio. Arrivo alla zona biglietti e vedo di sguincio un volantino con la mia foto (che, sottolineo, non mi rende merito) e la
scritta Wanted.

 Accipicchia cosa avrò fatto ora? Faccio mente locale: le
preghierine le dico tutte le sere, dico sempre di sì, sono ubbidiente. I compiti li faccio regolarmente e non c’ho nemmeno l’alitosi…. L’Ascoli Calcio non mi vuole al Del Duca per questa partita (?). Ah ho capito! Sta a vedere che
ho cambiato pettinatura e la riga da una parte mi fa recitare la parte della birbantella…. O forse sta riga così, mi fa assomigliare a Mata Hary, e si sa quando si parla di certi modelli, meglio metterli alla porta.
Mi dovrò informare dalla dirigenza attuale. Vabbè ma potevate dirmelo che tornavo a
quella in mezzo (di riga) senza problemi.

Mesta provo in tutti i modi di contattare qualcuno che si muova a pietà per farmi entrare perché io questa gara la voglio vedere. In nome del mio Presidente, in nome di un Ascoli che è stato una società rispettabile e rispettata che un tempo amava il contraddittorio.

Rozzi un uomo che lavorava e cercava di far lavorare gli altri. Non mi si fila di pezzo nessuno e mi sento tanto "coatta" come direbbero a Roma.

Piccolina infreddolita con i miei tacchi a spillo e con la lacrimuccia rabbiosa che sgorga sul visino gelato cammino e mi avvio a casa perché Sky me la farà vedere o avranno interdetto il passaggio al segnale verso la mia
abitazione (tanto ho ancora le chiavi e papi è allo Stadio)? Intristita dal fatto che da quando avevo sei anni non ho mai perso una partita in casa.

Domandandomi dove è la libertà in questo Paese mi accingo a sperare quantomeno di sapere il risultato dal televideo.
Poi mi viene un’ideuzza niente male…la collinetta…la cara vecchia collinetta.

Con le mie scarpine rosa mi arrampico tra il fango, è piovuto copiosamente nei giorni scorsi, e la mia decolletè è da buttare, il cappottino da pin up mi tiene caldo quanto il costumino al mare. Accidenti Cacciata di casa e ora bandita dallo stadio come una strega mandata al rogo (magari…mi riscalderei almeno). La novella Giovanna d’Arco si immola per la causa e
guarda la partita. Per raccontarla a voi miei lettori perché la libertà di stampa non ammette bavaglio.


Con un cannocchiale e che porto sempre in borsa (non si sa mai… Geronimo Stilton c’è l’ha sempre dietro e lui che è un "Topo" di redazione insegna) mi accingo a godermi i miei eroi con i calzettoni rossi in ricordo di Costantino il mio Presidente, il nostro Presidente, l’unico.

Al 32 del primo tempo con questo freddo cane Giannoccaro ci concede un rigorino che abilmente Highlander Cristiano si procura. CoCoCo trasforma con nonchalance. Gol. Salto su questa fanghiglia appiccicosa e gli schizzi vanno anche sul famoso cappottino.

Cavoli, ora pure la lavanderia dovrò pagare.

Secondo tempo dopo il tè caldo che invidia! Si ripresentano i miei prodi per i quali vale la pena aver sopportato anche questo sacrificio al freddo e al gelo (tanto siamo in periodo…). All’ottavo mi pare (da quassù è difficile scorgere perbene) ancora Co.Co.Co segna il 2 a zero ai danni di un Cesena in
panne. Corederoma Bucchi e Diga Biso rendono il risultato più tondo.

Quaterna . Poker e tutti a casa …ovviamente chi è ancora accettato. Ahimè.
Questo Ascoli mi deve una casa, un paio di scarpe e il cappotto in lavanderia.

Scendo dalla collinetta e scende pure una lacrima di rabbia per non aver visto goduto di questo "quattroazero".

Mi scappa una riflessione maldestra, dettata più da cuore che dalla ragione: ma il Presidente Costantino avrebbe
permesso ad una così leggiadra donzella di patire tutto questo… fuori dal Del Duca ed abbarbicata sulla collinetta?

Me lo immagino con la sua voce a mezzo tra il roca ed il sottile… sembra Humprey Bogart che avverte: "è la stampa, bellezza!"


Buon Natale e Buon 2005 ai miei gentilissimi lettori. Un bacio ed un abbraccio virtuale a voi dalla vostra Federica.

 E...ricordatevi di ridere perchè ridere fa bene al cuore e, soprattutto, non rovina il fegato!

22/12/2004





        
  



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