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Recitarcantando:"Festival dell'Opera Buffa"

Ripatransone | Al Teatro "Luigi Mercantini", mercoledì 26 Dicembre 2007 ore 17.30: "Livietta e Tracollo",di G. B. Pergolesi su libretto di T. Mariani.

Tradita e derubata da Tracollo, Livietta si traveste da uomo e con l'aiuto dell'amica Fulvia si prepara a tendergli una trappola fingendo di dormire.

Tracollo, travestito da vedova polacca, entra insieme a Faccenda e subito nota le due persone addormentate, ma ancor di più nota i loro gioielli.

Riesce a prenderli, ma Livietta finge di destarsi e comincia a parlare in un francese approssimativo con Tracollo, che non si smaschera e continua a dichiararsi straniera. Di lì a poco Tracollo capisce di trovarsi in brutte acque: prova allora a impietosire Livietta, ma la donna non vuole sentire ragioni.

Tracollo le chiede se davvero vuole che lui muoia "qual strozzato pollastrello", ma alla fine riesce fortunosamente a fuggire. Nel II atto ritroviamo Tracollo travestito da indovino nell'atto di scrutare i cieli. E' lui stesso a dichiarare che solo in quel modo e fingendosi pazzo è riuscito a scampare alla morte.

Vede in lontananza arrivare Livietta e medita di tenderle un tranello, ma lei lo riconosce subito e allora Tracollo finge di essere il suo stesso fantasma, venuto per vendicarsi di Livietta che lo ha ucciso. La ragazza sta al gioco e finge a sua volta di morire.

Tracollo, pur non essendo certo che lei non lo stia ingannando, è però molto dispiaciuto per la sua morte. Quando Livietta si riprende, Tracollo le dichiara il suo amore. Anche la giovane in fondo gli vuole bene ed i due si sposano.

L'intermezzo, in due parti, venne eseguito nei due intervalli dell' Adriano in Siria, rappresentato per la prima volta a Napoli nel 1734 in occasione del compleanno della regina Elisabetta di Spagna. È questo uno dei casi esemplari in cui la bellezza, la vivacità e il talento comico della musica riscattano pienamente un testo e una trama molto semplici.

La vicenda ruota attorno alle maldestre imprese truffaldine di Tracollo che, da pessimo ladro qual è, tenta invano di imbrogliare Livietta.

L'uomo si presenta sempre camuffato (prima da ‘polacca' e poi da astrologo) e viene puntualmente smascherato dall' astuta ragazza. Tuttavia, nonostante la completa inverosimiglianza del plot, i due finiscono per giurarsi eterno amore.

La storia tra Livietta e Tracollo, in cui intervengono come interlocutori silenziosi altri due personaggi, non è che un canovaccio per la rappresentazione di una situazione tipica del teatro comico quale il travestimento.

Altri elementi di particolare efficacia sono la parodia di luoghi comuni dell'opera seria e la ricerca di effetti onomatopeici. Così il protagonista, per muovere alla commozione, si presenta con la sua prima aria (dall' incipit ironico: "A una povera polacca") in un tempo lento ternario, tipico delle arie patetiche napoletane; mentre Livietta, nella seconda parte, si produce in un'aria di autentica intensità affettiva.

L'apice della vis parodica si ottiene nel recitativo accompagnato di Tracollo "Miseri, a chi mi volgerò?", tragicamente rivolto alle stelle fisse ed erranti e alle comete che «un palmo hanno di coda».

Nell'aria che segue il recitativo in questione, "Ecco il povero Tracollo", che simula il vacillare delle funzioni vitali, scherzose risultano le rime collo/Tracollo e gozzo/gargarozzo. Oltre alla notevole aria di Tracollo "Vedo l'aria che s'imbruna", singolarmente evocativa, è da segnalare il duetto conclusivo, animato da divertenti effetti onomatopeici.

Interpretato in origine dal celebre Gioacchino Corrado, Livietta e Tracollo fu molto popolare e venne presentato con una lunga serie di titoli differenti ( La contadina astuta , Venezia 1744; Il Tracollo , Bologna 1746; La finta polacca , Roma 1748) in tutta Europa, per più di un ventennio nel cuore del Settecento.

Tracollo - Dario Giorgelè (baritono), Livietta - Carla Polce (soprano), Faccenda e Fulvia (comparse)- Gianfranco Fioravanti, Monia Castelli.

Corelli Chamber Orchestra: Renato Marchese (violinoI),Antonio Ambra (violino II) Antonietta Zito, (viola), Galileo Di Ilio (violoncello), Emiliano Macrini (contrabbasso), Tiziana Perna (continuo), Direttore d'orchestra, Manfredo Dorindo Di Crescenzo, Regia Tonino Simonetti, Scene e costumi "Associazione Musicale Marchigiana", Produzione "Teatro Luigi Mercantini".

22/12/2007





        
  



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