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La Margherita contesta il Piano Idea: "epilogo di una farsa"

San Benedetto del Tronto | Principali “capi di imputazione” la genericità del Piano e la possibilità che si verifichino speculazioni

di Giovanni Desideri

La Margherita di San Benedetto contesta il Piano Idea approvato dal Consiglio Comunale nella seduta di giovedì 18 dicembre, attraverso una nota eloquente sin dal titolo: "Piano Idea, epilogo di una farsa". Secondo il partito del neo presidente Manfroni, il Piano "concretizza in maniera evidente il pericolo di un lungo periodo di incertezza urbanistica, aprendo effettivamente le porte ad interventi pericolosi parziali e speculativi".

Quanto all'atteggiamento degli esponenti del partito, che hanno abbandonato l'aula al momento del voto, viene fornita la seguente spiegazione: "non permetteremo a nessuno di gettare neanche una goccia di cemento sulla "terra attualmente marrone" in gergo urbanistico di questa città (Sentina, Collina ecc.): questo il significato e motivazione reale dell'assenza dall'aula al momento del voto della delibera proposta del gruppo consiliare della Margherita".

Il Piano Idea mancherebbe sia di un'adeguata analisi della situazione urbanistica cittadina ("dopo oltre due anni di gestazione è giunto al Consiglio Comunale incredibilmente carente di un'attenta e aggiornata analisi di ogni settore, ignorandone gli attuali numeri e le tendenze statistiche"), sia di risposte per ciò che riguarda servizi e viabilità, specie in rapporto ai Comuni vicini a San Benedetto ("in nessun punto del "Piano Idea" si fa menzione su come risolvere l'annoso e pressante problema della interconnessione tra tessuto urbanistico cittadino con tutte le sue implicazioni di servizi e viabilità, e i territori dei Comuni limitrofi che vengono totalmente ignorati dalla presente programmazione").

Un ulteriore punto contestato riguarda i vincoli e gli strumenti urbanistici: "in nessun punto della delibera si fa menzione su come questa Amministrazione intende far fronte all'immediata impellenza della reiterazione dei suoi vincoli, lasciando la città alla completa per usare un eufemismo "anarchia urbanistica" e al probabile utilizzo di strumenti parziali e quasi sempre deleteri per il territorio come Prusst o i cosiddetti Project Financing".

In conclusione la Margherita sostiene che al termine del mandato di questa Amministrazione "il cambiamento auspicato e decantato da questa maggioranza non ci sarà stato e i cittadini sambenedettesi che non hanno l'anello al naso opteranno per una immediata inversione di rotta!".

23/12/2003





        
  



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