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Caligola secondo Filipponi

San Benedetto del Tronto | In occasione dell'uscita del suo ultimo libro "Caligola il Sublime", abbiamo incontrato il prof. Angelo Filipponi che ci ha parleto del suo libro.

di Francesca Poli

Un immagine di Caligola

Abbiamo incontrato il professor Angelo Filipponi, ex insegnante e famoso traduttore di livello nazionale di testi in lingua greca, latina ed aramaica. Dopo il tanto discusso saggio "Jehoshua o Jesous?", opera complessa che lo scrittore ha pubblicato nel 2006, l'esimio professore è tornato a scrivere regalandoci "Caligola il Sublime" una nuova ed interessante biografia dell'imperatore romano disponibile già in tutte le edicole.

Professor Filippponi, lei nel suo ultimo libro "Caligola il sublime", offre una nuova visione dell'imperatore romano, famoso per aver nominato senatore il suo cavallo, e considerato dagli storici un pazzo. Lei, al contrario, va controtendenza e nel suo ultimo lavoro mostra un Caligola non solo sublime ma addirittura "geniale". Come è possibile? Non le pare azzardata un'affermazione del genere?
"La verità va oltre la parte storica, oltre i riferimenti che possono essere equivocati. Noi abbiamo solo scritti di storici dell'epoca che probabilmente non sono stati del tutto obiettivi. Bisogna avere altre visioni per capire la verità e avere altri punti di vista. Ricordiamoci che "grande" è colui che va oltre gli schemi della società del suo tempo.
La realtà è che Caligola, per le sue capacità fisiche e mentali, è un uomo più grande del suo tempo, va oltre, lo anticipa. E' per questo che venne considerato pazzo.
Inoltre bisogna entrare nell'ottica della società della Roma di quel periodo per capire che era impossibile essere diversi da Caligola: era una società in cui o venivi fatto fuori o tu facevi fuori gli altri.
Oltre ad essere intelligente, Caligola era abile, potente, capace di fare azioni giudiziarie a 360°; non per nulla faceva azioni contro i senatori stessi, li condannava.
Poi ha un'impostazione differente rispetto a quella degli altri imperatori: è un ragazzo che ha sofferto la morte del padre, della madre, dei fratelli e ha vissuto l'angoscia di venire ucciso lui stesso. Per di più Tiberio gli preferiva il nipote come suo successore; lo stesso nipote che poi Caligola farà uccidere. Quindi già si comincia ad avere una visione diversa del personaggio".

Quando Caligola salì al potere?
"Tra il 23 e il 25 Marzo del '36 anche se al riguardo le fonti sono un po' contraddittorie. Prese il potere anche se non sapeva bene come esercitarlo: a Roma non esisteva un "modello di imperatore": Augusto e Tiberio non lo erano stati. Caligola, invece, lo vuole diventare a tutti i costi ma prima di tutto vuole creare un gruppo di alleati, uno "staff" che sarà formato dalle sue sorelle e i loro mariti. Creò così una "corte" in cui si mescolavano ed integravano elementi vecchi con elementi giovani.
Il primo periodo di Caligola al potere fu caratterizzato da una pace universale, ci fu un periodo di felicità immensa, mai c'era stato un periodo così bello. Questo perdurò fino alla sua malattia che avviene improvvisamente: Caligola rimase a letto per quasi due mesi durante i quali si accorse che buona parte del suo entourage, cominciava ad abbandonarlo preferendo un altro potenziale imperatore".

E cosa accadde?
"Non appena si riprese uccise tutti coloro che parteggiavano per la concorrenza, e il concorrente stesso! Nell'impero romano le congiure di palazzo erano a dir poco continue anzi, rispetto ad altri che seguirono, Caligola fu un "signore"!
Dopo questo fatto creò un nuovo "team" con a capo le sue sorelle Drusilla, Giulia, Agrippina II e la nonna Atonia; con questo sistema si formò una nuova organizzazione chiamata neoteropoiia, un nuovo sistema che gli permetterà di governare da rivoluzionario, cambiando completamente il sistema augusteo.
Inoltre capì che il senato era infido, per cui eliminò i senatori ponendo, al loro posto, i "ministeriales": erano per lo più i servi della nonna, uomini d'affari a costo zero, che amministravano il patrimonio e non avevano sete di potere come i senatori".

Eliminò il senato a Roma? Ecco spiegato perché venne considerato un pazzo!
"Esatto. Inoltre creò i ministeri che tuttora abbiamo! Ma dopo la morte della sorella Drusilla, con la quale aveva rapporti amorosi..."

Rapporti amorosi con la sorella? Qui torniamo al concetto di pazzia...
"Ma era naturale, egli aveva rapporti con tutte le sorelle - viveva nel concetto ellenistico. Il sistema romano era basato sul concetto dell'"Augustus" per cui lui, imperatore, era assoluto, al di sopra di tutti, un essere divino e la sorella, era portatrice anche lei di sangue divino!

Cosa successe dopo la morte dell'amata sorella?
Dopo la morte di Drusilla, dovette far fronte a nuove congiure attuate anche dalle stesse sorelle e dai generali tra cui Getulico che si trovava in Germania Superiore. Caligola allora lo raggiunge, lo fece uccidere e mise al suo posto Galba; nel frattempo a Lione scopre la congiura delle sorelle. Dopo aver compiuto imprese in Germania, tornò in Italia. Nel frattempo però era cominciata una grave guerra contro gli Ebrei, che determinerà poi la sua fine.
Essi erano i detentori di tutta la ricchezza del Mediterraneo; si dividevano in aramaici, che vivevano in Palestina, lottavano contro i romani ed erano alleati dei Parti, e gli ebrei che vivevano ad Alessandria, che detenevano il controllo finanziario ed erano proprietari del porto della città e delle banche. Sono loro che Caligola non sopportava. Per di più uno di essi gestiva le finanze imperiali di Roma, Lissimaco Alessandro, ed era anche capo della religione giudaica della città, che si caratterizzava per il suo forma più ellenistica rispetto al giudaismo classico.
Caligola allora, confisco' i beni di questi ebrei, che uso' per finanziare una campagna contro i Parti e contro i Britanni non riconoscendoli più come cittadini romani. Inoltre chiede di mettere una sua statua nel tempio di Gerusalemme. Una vera onta per il popolo ebraico che se si fosse opposto sarebbe stato ucciso o deportato. Nello stesso tempo Caligola privò anche gli ebrei ellenisti di Alessandria (non gli aramaici) delle loro banche e ordinò al governatore della città egizia, Avillio Flacco, di uccidere la razza: ecco che avvenne il primo eccidio degli ebrei. Lo scopo di Caligola era annientare la potenza economica che questo popolo rappresentava ma i giudei non si arresero e crearono una congrega con a capo Filone che riuscirà ad essere ricevuto dall'imperatore dopo un anno di attesa ottenendo la cessazione dell'eccidio. Nel frattempo però, alcuni ebrei e alcuni romani, si unirono per una congiura e Caligola venne ucciso".

24/12/2008





        
  



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