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Una speranza per il settore tessile-abbigliamento

Ascoli Piceno | Assindustria aderisce alla petizione promossa da Sistema Moda Italia, Associazione Tessile Italiana e Tessilvari.

La Sezione Abbigliamento dell’Assindustria Ascoli Piceno aderisce alla petizione promossa da Sistema Moda Italia, Associazione Tessile Italiana e Tessilvari, rivolta alle massime istituzioni governative, nazionali e comunitarie, per un commercio trasparente, equo e sostenibile nel settore tessile – abbigliamento.
 
Il Presidente della Sezione – Raffaele Speranza, interviene evidenziando “l’urgenza e la necessità di misure pro attive di tipo commerciale, industriale, sociale e regionale per fronteggiare le sfide che il settore tessile-abbigliamento è chiamato ad affrontare nell’immediato futuro. Da decenni l’industria europea sta preparandosi alla fine del sistema delle quote nel commercio internazionale dei relativi prodotti: ciò si completerà con il prossimo 1 gennaio 2005 ed a fronte di tale evento migliaia di società hanno diversificato i loro processi ed i loro prodotti ma la crescita della concorrenza, unita alla stagnazione dei consumi, ha imposto il ricorso a razionalizzazioni dolorose della capacità produttiva, con la chiusura di impianti e la perdita considerevole di posti di lavoro ed evidenti conseguenti ripercussioni sociali.
  
E’ indispensabile che vengano definiti criteri e procedure per consentire un’immediata salvaguardia da intraprendere in qualsiasi categoria merceologica in cui si verifichino anomali incrementi di volumi o diminuzione dei prezzi. L’Unione Europea deve operare energicamente e concretamente per far adottare in tutti i paesi (e quindi anche in Cina), i principali standard di tutela del lavoro e dei lavoratori e, più in generale, deve adoperarsi per assicurare uno sviluppo sostenibile sulla base della reciprocità nel rispetto delle più elementari norme sociali ed ambientali. E’ necessario contrastare quelle aziende che, in Cina come altrove, fanno ricorso a pratiche commerciali sleali e dannose.
 
La situazione del settore abbigliamento, a livello locale è particolarmente critica tenuto conto che la prevalenza delle aziende, lavorano conto terzi per marchi consolidati a livello nazionale. Se non si interviene immediatamente con adeguate ed idonee misure di azione, viene severamente messa a rischio l’esistenza del settore abbigliamento, a livello nazionale e locale, con conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro.
 
Il comparto non chiede favoritismi ma esclusivamente l’applicazione di regole affinché la competizione sia corretta e leale da parte di tutti i Paesi “attori” nel settore dell’abbigliamento.”

27/12/2004





        
  



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