Finanziaria: SIB, penalizzati i balneari
| ROMA - Con le nuove norme nel 2007 si prospettano molti problemi per il turismo balneare.
“La legge Finanziaria 2007 è stata approvata senza che siano stati risolti i due problemi che infinite volte gli imprenditori balneari hanno evidenziato, canoni demaniali e libero accesso, sui quali - possiamo oggi affermare - abbiamo trovato inutilmente comprensioni, solidarietà e anche impegno concreto sia dalle varie forze politiche che dallo stesso Governo” afferma Riccardo Borgo, Presidente nazionale del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio.
“Evidentemente la demagogia esasperata e la battaglia quasi personale condotta da Angelo Bonelli, il capogruppo dei Verdi alla Camera, - continua Borgo - sommata alla scarsa conoscenza dei problemi reali, ha prevalso e non ha consentito di trovare un giusto equilibrio nel metodo di calcolo del canone demaniale per quanto riguarda le pertinenze, (senza alcuna perdita per le casse dello Stato), evitando in questo modo a circa 5.000 operatori di trovarsi il prossimo anno nella reale impossibilità di far fronte ai maggiori oneri senza compromettere la vita stessa delle aziende o aprire pesanti e poco utili contenziosi di carattere interpretativo. E’ stata enfatizzata una norma - forse appositamente scritta male - che, di fatto, non modifica nulla per quanto riguarda l’uso della battigia che rimane esclusivamente di libero transito, ma che, proprio per l’uso demagogico che ne viene fatto, rischia di generare contenzioso, discussioni e liti anche con cittadini che, in buona fede, credono di aver acquisito diritti di libero uso assolutamente inesistenti. Abbiamo cercato di dimostrare che, senza nulla togliere al sacrosanto diritto di chi vuole raggiungere le spiagge libere o la battigia - già da tempo possibile sull’intera costa italiana - si poteva riaffermare meglio questo principio senza rischiare di compromettere la serenità dei clienti degli stabilimenti balneari, aumentare in maniera esponenziale i problemi di ordine pubblico, la sicurezza in mare, il disordine e la confusione rischiando così di dequalificare l’offerta turistica e l’immagine delle imprese. E’ evidente che questi problemi dovranno essere affrontati al più presto, proprio per evitare che, a partire dal mese di gennaio, così come è avvenuto con la proposta di aumento del 300% dei canoni nella Finanziaria del 2004, si apra un contenzioso con Comuni e Regioni che devono incassare i canoni demaniali per conto dello Stato, mentre a giugno, poi, all’avvio della stagione balneare ci vedremo sicuramente costretti ad affrontare quotidianamente infinite discussioni sulle modalità d’uso delle spiagge. Non è ciò che la nostra categoria si aspettava e si meritava dal Governo - conclude Borgo - anche sulla base del ruolo che ricopriamo all’interno del settore turistico nazionale. Stiamo vivendo uno dei momenti più gravi e tristi per gli imprenditori balneari che, certamente, avrà pesanti ripercussioni sulla qualità dell’offerta, sull’economia turistica, sui livelli occupazionali, ma anche e soprattutto sull’immagine dell’Italia”.
“Evidentemente la demagogia esasperata e la battaglia quasi personale condotta da Angelo Bonelli, il capogruppo dei Verdi alla Camera, - continua Borgo - sommata alla scarsa conoscenza dei problemi reali, ha prevalso e non ha consentito di trovare un giusto equilibrio nel metodo di calcolo del canone demaniale per quanto riguarda le pertinenze, (senza alcuna perdita per le casse dello Stato), evitando in questo modo a circa 5.000 operatori di trovarsi il prossimo anno nella reale impossibilità di far fronte ai maggiori oneri senza compromettere la vita stessa delle aziende o aprire pesanti e poco utili contenziosi di carattere interpretativo. E’ stata enfatizzata una norma - forse appositamente scritta male - che, di fatto, non modifica nulla per quanto riguarda l’uso della battigia che rimane esclusivamente di libero transito, ma che, proprio per l’uso demagogico che ne viene fatto, rischia di generare contenzioso, discussioni e liti anche con cittadini che, in buona fede, credono di aver acquisito diritti di libero uso assolutamente inesistenti. Abbiamo cercato di dimostrare che, senza nulla togliere al sacrosanto diritto di chi vuole raggiungere le spiagge libere o la battigia - già da tempo possibile sull’intera costa italiana - si poteva riaffermare meglio questo principio senza rischiare di compromettere la serenità dei clienti degli stabilimenti balneari, aumentare in maniera esponenziale i problemi di ordine pubblico, la sicurezza in mare, il disordine e la confusione rischiando così di dequalificare l’offerta turistica e l’immagine delle imprese. E’ evidente che questi problemi dovranno essere affrontati al più presto, proprio per evitare che, a partire dal mese di gennaio, così come è avvenuto con la proposta di aumento del 300% dei canoni nella Finanziaria del 2004, si apra un contenzioso con Comuni e Regioni che devono incassare i canoni demaniali per conto dello Stato, mentre a giugno, poi, all’avvio della stagione balneare ci vedremo sicuramente costretti ad affrontare quotidianamente infinite discussioni sulle modalità d’uso delle spiagge. Non è ciò che la nostra categoria si aspettava e si meritava dal Governo - conclude Borgo - anche sulla base del ruolo che ricopriamo all’interno del settore turistico nazionale. Stiamo vivendo uno dei momenti più gravi e tristi per gli imprenditori balneari che, certamente, avrà pesanti ripercussioni sulla qualità dell’offerta, sull’economia turistica, sui livelli occupazionali, ma anche e soprattutto sull’immagine dell’Italia”.
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27/12/2006
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