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383 mila euro per la formazione delle risorse umane

| ANCONA - Illustrato a Portonovo il progetto IDEA.R.E rivolto alla formazione in agricoltura

Si è svolto a Portonovo il seminario di lancio del progetto IDEA.R.E., promosso dalla Regione Marche e coordinato da Sviluppo Marche S.p.A. (Svim), che ha analizzato l’evoluzione della formazione nel settore agricoltura. Presenti all’incontro, tra gli altri, Catervo Cangiotti, presidente Sviluppo Marche S.p.A., Marco Pacetti, rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Jean Paul Chassany, professore dell’Istituto Nazionale Ricerca Agricola di Montpellier. Il progetto ha la finalità di sviluppare un metodo formativo comune con una metodologia didattica avanzata e rivolta alla qualificazione e al trasferimento di nuove competenze.

Il progetto intende soddisfare i fabbisogni formativi individuali nel settore agricolo attraverso l'approfondimento dell'analisi dei contesti di 5 aree pilota (le Marche e altre regioni di Francia, Slovacchia, Lituania e Malta). Il programma è rivolto a formatori/divulgatori delle Associazioni agricole e funzionari dei servizi di sviluppo economico e rurale delle Regioni, degli Enti Locali e delle Camere di Commercio per i quali è stato individuato un bisogno di maggiore consapevolezza dei propri ruoli. La durata del progetto è biennale e i fondi disponibili per la sua realizzazione ammontano a 383 mila euro.

L’insegnamento si confronterà anche con le nuove opportunità del mercato finanziario e con le esigenze delle imprese. "I problemi dell'economia  - ha sottolineato Cangiotti nell'aprire i lavori del  seminario - sono  interessati da fenomeni che influenzano le dinamiche socio-economiche del settore agricolo. La discriminante tra imprese che hanno un solido sviluppo e quelle che sono in declino è data dal fattore delle risorse umane. Nelle aree rurali è necessario possedere un sistema formativo agricolo ad hoc rivolto alle moderne competenze professionali. Il progetto IDEA.RE nasce con questi presupposti ed ha una valenza notevole  per la sua transnazionalità costituita dallo scambio delle diverse esperienze con altri Paesi."

"La base scientifica del progetto - ha precisato Pacetti -  è molto solida, visto che coinvolge istituzioni che hanno una stabile tradizione formativa di tipo accademico. La crescita del capitale umano è un obiettivo che sarà raggiunto con la concretizzazione di questo progetto, perché il programma è rivolto all'innalzamento delle qualità dei saperi dei soggetti interessati.”

“La proposta – ha proseguito il rettore - prevede lo scambio dei flussi formativi e informativi con i nuovi Paesi recentemente entrati nella Comunità Europea. Lo sviluppo delle aree rurali  in questi paesi ha un peso rilevante per l'economia complessiva nazionale. Inoltre i problemi legati all'agricoltura vengono affrontati con metodiche qualitative differenti rispetto a quelle utilizzate nei nostri territori.”

“Gli agricoltori – ha affermato Chassany - devono essere competitivi, favorendo l'innovazione a livello tecnico e organizzativo delle proprie aziende, migliorando le competenze necessarie per creare nuovi prodotti e servizi. Le politiche di un'azienda agricola devono interessare l'ammodernamento strutturale e le buone prassi ecologiche."

03/12/2004





        
  



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