Gaucci: "Il rammarico? Quello di aver fatto troppo per gente che non merita niente"
San Benedetto del Tronto | Passano i giorni, ma il patron romano rimane saldamente sulle sue rigide posizioni. Conferma, poi, che a gennaio porterà via sei giocatori. Gaucci non dovrebbe firmare la convenzione tra Comune e Samb per la gestione del Riviera.
di Luca Bassotti
"L'atteggiamento dei tifosi nei miei confronti non è cambiato e di conseguenza anche il mio è rimasto lo stesso. Il rammarico più grosso? E' quello di aver fatto troppo per gente che non merita niente". Passano i giorni, ma Luciano Gaucci rimane saldamente sulle sue posizioni e non accenna minimamente a fare un piccolissimo passo indietro.
Anzi rincara la dose. "Tutti quelli che non hanno apprezzato quello che siamo stati capaci di fare alla Samb, con due promozioni consecutive ed un'altra sfuggita per un nonnulla, peggio per loro dice il patron romano Nonostante tutto questo, siamo stati oggetto di critica e quindi significa che c'è chi non vuole ragionare ed allora non lo facciamo pure noi. Chi ha voluto rompere il giocattolo? Fa parte della città di San Benedetto. Noi abbiamo sempre voluto tenere in vita la Samb. Ora i tifosi si trovassero chi li fa contenti".
Parole che sono pesanti come macigni quelle proferite da Luciano Gaucci, che ha le idee chiare su quello che sarà il futuro della Samb. E non sono certo incoraggianti. "Ma chi se la prende la Samb afferma il patron romano Chi va a spendere dei soldi per una squadra di calcio? Da parte nostra la Samb la condurremo senza interesse. Non torno indietro, poi, sul fatto che a gennaio toglierò sei giocatori. Se la squadra si salva, va bene. Altrimenti andrà in C2. Il proprietario sono io e decido io, così i tifosi avranno più modo per contestare. Ho saputo che sono solidali con l'amministrazione comunale, ed allora la squadra se la facessero allestire da essa".
Dopo l'annuncio della messa in vendita della società rossoblù e la minaccia di portare a Perugia e a Catania sei giocatori rossoblù, Luciano Gaucci non dovrebbe firmare neanche la convenzione tra Comune e Samb per la gestione dello stadio Riviera delle Palme, che andrà in discussione nel Consiglio comunale di martedì prossimo. Sarebbe l'ennesimo segnale di rottura completa con la città di San Benedetto.
E i presunti acquirenti del sodalizio di Viale dello Sport, che sembrerebbero riconducibili ad imprenditori sambenedettesi? Non farebbero un passo in avanti ed avrebbero imboccato un binario morto. Sembra che si stia vivendo un preoccupante momento di stallo. I tifosi della Samb, che hanno nuovamente contestato Gaucci nel match di Coppa Italia tenutosi a Teramo attraverso un eloquente striscione, cominciano a vedere diverse nuvole grigie sul futuro della società rossoblù.
Non è certo incoraggiante il fatto che l'amministrazione comunale avrebbe rimandato ai prossimi giorni il punto della situazione con una delegazione della tifoseria, dopo che circa due settimane fa il sindaco Domenico Martinelli affermò alla stessa che, seppur fosse lenta, una trattativa per rilevare il sodalizio di Viale dello Sport ci sarebbe stata.
Intanto i supporters rossoblù hanno allestito, per la trasferta di L'Aquila, cinque pullman, ma c'è anche chi raggiungerà la cittadina abruzzese con le auto private. Per chi sceglie i bus, il prezzo comprensivo del viaggio e del biglietto della partita è di 23 euro. Le iscrizioni si ricevono entro domani sera presso il bar Affinity.
La partenza è stata programmata per le ore 12 di domenica presso il piazzale antistante il Riviera. Sono 600 i biglietti di gradinata messi a disposizione dei tifosi della Samb da parte de L'Aquila calcio. La metà è in vendita presso Nuovi Orizzonti e T.Box fino a domani mattina.
Infine verrà discusso domani pomeriggio, dalla Commissione Disciplinare, il ricorso presentato dalla Samb per la squalifica di un turno ai danni di Andrea Cottini, espulso per doppia ammonizione nel match di Lanciano.
Oltre ad una memoria difensiva, la società rossoblù ha presentato documenti filmati che attestano la totale estraneità di Cottini all'azione del fallo di mano, da cui è scaturita a Lanciano la sua prima ammonizione.
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04/12/2003
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