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Montegranaro Calcio, ancora un pari casalingo

Montegranaro | Finisce a reti inviolate la sfida interna contro la Castelfrettese. Emili ritorna sulla panchina giallo-blù dopo quattro anni, al posto dell'esonerato Gianferro

di Paolo Gaudenzi

Il Montegranaro Calcio, dopo aver esonerato in settimana il trainer Giorgio Gianferro ed aver fatto ritornare al timone Andrea Emili, ha affrontato la Castelfrettese: la squadra che nella recente finale play off, aveva battuto gli stessi calzaturieri per l'accesso diretto all'Eccellenza.

Diverse quindi le premesse all'evento: lo stimolo dato dalla presenza del nuovo tecnico e la possibilità di "vendicarsi" sui bianco-rossi a far da contorno ad una gara che poi, cammin facendo, si è rivelata invece assai scarsa di emozioni. Pronti-via ed ecco Goran Milanovic, baluardo della difesa calzaturiera, infortunarsi al capo e lasciare da subito la contesa, costringendo a far scalare al propio posto  il regista di centrocampo Francesco Bosoni.

Padroni di casa più intraprendenti, abili a lavorare ottime palle sulle fasce dove i piedi buoni di Moretti a sinistra e Trobbiani a destra, proiettvano palle al centro però preda di Gambadori, portiere ospite.

Nella ripresa, l'accentrarsi di Moretti ha dato la scossa all'incontro anche se la difesa avversaria ha avuto sempre e comunque buon gioco nel chiudere, qualche volta anche agevolata dal direttore di gara, Sig. Capriotti, che in più di un'occasione ha lasciato giocare non fischiando falli evidenti ai danni degli uomini di casa.

Più di un dubbio rimane sull'ammonizione rifilata a Daniel Bosoni per simulazione, reo, secondo la giacchetta nera, di essersi buttato in area in assenza di contatto avversario.

Gli uomini di Ulivi, da par suo, sono tutti nelle due occasioni capitate nei piedi di Principi. La prima in contropiede solitario svenatato dall'ottimo recupero dei difensori, la seconda frutto di una volè terminata di poco a lato.

A fil di tempo Marani batte una punizione la cui traiettoria incontra Ulissi che, nell'occasione, getta la sfera alle ortiche. Lo stesso Ulissi, poco più tardi, va a battere l'angolo sulla quale svetta la testa di Strappa, abile si a prendere il tempo a tutti ma non altrettanto nell'individuare il bersaglio grosso.

04/12/2006





        
  



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