Una giovane di 17 anni  che era venuta in Italia dalla Romania, attratta dal miraggio di un lavoro da baby sitter, si è ritrovata a diventare una schiava di una moldava che la faceva prostituire in due appartamenti di Lido Tre Archi di Fermo, dove incontrava uomini contattati via cellulare dalla sua sfruttatrice. A salvare la ragazzina è stata la polizia fermana, in collaborazione con la Squadra mobile di Ascoli Piceno, in un' operazione che ha portato a due arresti e 13 espulsioni di altrettante prostitute clandestine.

Sono finite in manette la moldava di 30 anni che teneva segregata la diciassettenne, che inoltre è stata accusata di sequestro di persona, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione della minore, e una croata estranea a questo filone di indagine, di anni 23 anni, già espulsa due volte dalla provincia di Ascoli con altrettanti provvedimenti del questore, e ciononostante rientrata al suo lavoro a luci rosse come clandestina. Quest'ultima è stata processata per direttissima e condannata a un anno e sei mesi di reclusione. Sarà nuovamente espulsa dal territorio nazionale, come le altre 13 ragazze dell' est senza permesso di soggiorno individuate nel corso dei controlli, estesi anche alla vicina Porto Sant' Elpidio.

Purtruppo l' indagine sugli aguzzini della minorenne romena però non è conclusa, ed è estesa anche ad una regione del nord Italia, dove la ragazzina è stata prima di venire nelle Marche. I connazionali che l' avevano convinta a raggiungere l' Italia l'avevano infatti 'cedutà ad una delle bande albanesi che gestiscono il racket della prostituzione nel nostro paese. Dal nord, la diciassettenne era stata affidata a un gruppo di prostitute esperte: lei non voleva saperne di fare quel mestiere e aveva anche tentato di scappare, ma l' organizzazione le aveva tolto il passaporto e il tentativo non ha funzionato.

Quando oramai era allo stremo della sopportazione, la ragazza aveva telefonato ad un conoscente all' estero perché la aiutasse ad uscire dal giro, ma per tutta risposta l' uomo l' aveva consigliata di rivolgersi alla trentenne moldava, e per la giovanissima prostituta le maglie della rete che la teneva prigioniera si erano fatte ancora più strette. Solo con l' irruzione degli agenti in uno degli appartamenti dove la moldava la vendeva ai clienti, perché incassasse fino 800 euro a week-end, la giovane è stata finalmente liberata. Adesso la minorenne è stata accolta in un centro protetto, e, anche se psicologicamente devastata, potrà forse riprendere il filo di una vita normale. La polizia è ancora sulle tracce dell' organizzazione che l' ha reclutata, ci sono gli agenti dell' anticrimine e del commissariato di Fermo, guidati da Giorgio Albanesi e Roberto Piccioni, e la Mobile ascolana, diretta da Fausto Lamparelli che stanno effettuando ulteriori indagini.