La crisi si è consumata e dopo lo strappo della Capogruppo il PD non sta a guardare. Ieri convocato il consiglio, assenti Emili e Pezzuoli - "giustificati ma non troppo". All'unanimità esce il nome di Claudio Benigni, già detentore del ruolo nella passata legislatura. Esperienza politica, autorevolezza e competenza sono i requisiti che gli vengono riconosciuti per sancire la nomina.

"Non ce lo aspettavamo" afferma rispetto alle "dimissioni forzate" con poca verve Liberati, soprattutto se si contano le occasioni di dissenzo tra la capogruppo e la giunta si sono ripetute in questo anno e mezzo di legislatura. "Una fuoriclasse della politica" riconosce Benigni, ma le imputa di aver avuto una reazione eccessiva soprattutto non commisurata al tema in oggetto che ha scatenato l'accesa disputa con Gaspari nell'ultima assise comunale. "Non solo i toni ma anche il contenuto di ciò che viene detto può risultare aggressivo", obietta Benigni ha chi fa notare la veemenza con cui Gaspari ha condotto la discussione.

"Ora vogliamo riportare la serenità - dice Benigni - e tornare al confronto". E anche a Perazzoli viene rivolto da Giulietta Capriotti - Presidente del neonato Ufficio di Presidenza del PD - l'invito a tornare a sedersi intorno a un tavolo per rivedere le sue posizioni di scontro con Spacca che secondo la Capriotti "Fanno perdere il territorio".

Sono pur sempre due consiglieri in meno su cui contare. Ma la Capriotti ribadisce "in consiglio abbiamo i numeri - siamo 13 - non temiamo né un rafforzamento dell'UdC né di dover discutere ogni delibera. È stato sempre così e poi sono passati tutti i provvedimenti".

Ma non solo di polemica si tratta. Il nuovissimo ufficio della Presidenza, nel dopo Emili, nasce con la vocazione di formare le nuove leve. Ora che la serenità è tornata, che si vuole guardare avanti e si cerca il gioco di squadra - "nessun centralismo, ma spazio alle differenze costruttive" dice Benigni - si punta tutto sul rinnovamento. Turnover in vista. Che siano solo dei sospiri al vetriolo o spira già il vento del cambiamento?