Il tricolore accostato ad un macabro teschio fa capolino all'entrata mentre quattro o cinque ragazzi del Blocco Studentesco - tra cui uno dei rappresentanti d'istituto - reggono fieri lo striscione "Comune provincia assenti basta allagamenti". Finalmente, è la svolta.. Come se dei simboli possano cambiare le cose, come se un sit-in - come si suol dire - fatto alla leggera possa garantire il raggiungimento di un obiettivo importante per cui si è lottato seriamente in tutti questi anni. Dov'è il gusto della sana protesta? Tutto svanisce in una blanda ostentazione di impegno per le cause studentesche che si propone senza ideologie estremiste di fondo: tutta apparenza.

Tra l'altro ogni slancio propositivo è vano se non è seguito da una partecipazione numerosa ed unanime. Non si mettano in dubbio le buone intenzioni di quelle 50 persone che hanno assistito - seppur piuttosto passivamente - al sit-in, bensì la capacità organizzativa dei membri dell'associazione studentesca. In primis si sarebbero dovute colpire più da vicino le istituzioni poiché certe manifestazioni isolate non vengono minimamente prese in considerazione. Un conto è predicare il cambiamento, un altro è mettersi seriamente in gioco per attuarlo. Volere non è potere.