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La scrittura come comunicazione

| CASTELRAIMONDO - Intervista alla poetessa Francesca Merloni, scoperta dal grande fotografo Fabrizio Ferri.

di Tiziana Capocasa

Francesca Merloni


Serata magica tra poesia e musica nell’incantevole scenario di Borgo Lanciano, nelle Terre dell’Infinito. Il magnifico borgo, circondato da antichi casali sapientemente ristrutturati dall’imprenditrice ferrarese Norina Zuffellato che nutre un grande amore per le Marche, ha ospitato uno spettacolo di beneficenza dell’Unicef. In veste di poetessa nonché attrice, l’affascinante Francesca Merloni, della nota dinastia di Fabriano.
Alta, vestita di nero, dotata di grande capacità evocativa.

Con lei sulla scena, sotto un cielo stellato, Ippolito, violoncello, Marcello Allulli, sax, e Michele Braga, pianista che lavora con Piero Pelù. Regia di Luca Infascelli, musiche originali del compositore Emanuele De Raimondi. “Passo delle costellazioni” il titolo dello spettacolo che ha rivelato un’autentica poetessa, perché la Merloni ha letto ed interpretato composizioni poetiche da lei scritte..
Il silenzio rotto dalla sua voce: “ Ama in me le piccole cose/ ama gli scogli/ ama l'imperfetto/ Ama perchè tendo/ ama il mio arco/ Quando chiudo gli occhi e mi nascondo/ ama di me / il silenzio". Tanti applausi, flash ed omaggi floreali.

Quando hai iniziato a scrivere?
Scrivo da sempre, mi è sempre piaciuto scrivere perché mi piace leggere. Due anni fa, casualmente, da una collaborazione con l’artista Angela Carruba ed il fotografo Fabrizio Ferri per una performance artistico- letteraria al Pio Sodalizio dei Piceni di Roma, è nato il volume Opere, edito da Il Cigno edizioni. E’ stato il famoso fotografo Ferri il primo a credere nelle mie poesie e a incoraggiarmi a continuare. La mostra Opere risale al 2004.

I tuoi poeti preferiti?
Nazim Hikmet, Mario Luzi e Alda Merini che ho conosciuto personalmente. Sono andata a trovarla, di recente, nella sua casa di Milano, abbiamo conversato un intero pomeriggio.
Amo i suoi versi, in particolare quello che recita: “ la poesia è negli spazi, come una mano che prende ogni cosa”.

La tua poesia invade, contamina, possiede.
A me piace la contaminazione delle arti. Nel recital a Borgo Lanciano, ad esempio niente è stato lasciato al caso. Dall’ambientazione, tra le rocche celesti, nella zona più elevata del Borgo, un tempo punto di osservazione delle stelle, alle luci che mettevano il risalto il magnifico porticato, alle musiche scritte apposta per lo spettacolo dal compositore De Raimondi. Anche le poesie sono state scelte e selezionate attentamente, per dare l’idea delle diverse fasi della giornata: l’alba, il tramonto, il crepuscolo e la notte.

Una domanda alla Marzullo..Al di là degli applausi, dei riconoscimenti, del successo che stai ottenendo, che cosa significa per te la poesia?
E’ la mia passione più grande, tanto d’aver capito che non posso rinunciarci.
Per me scrivere è comunicare con gli altri.
E’ la valvola di sfogo…e’ la mia vita.
La poesia sana le ferite che ci portiamo dentro, è laddove il cuore sanguina. Non c’è poesia senza sofferenza.

Tra i prossimi impegni di Francesca Merloni recital a “Opere Festival”, presso il Castello degli Odescalchi di Bracciano, la “notte bianca” a Roma, e il 23 settembre a Borgo Panichi Seghetti della principessa Pignatelli, a Castel di Lama, dove verrà replicato il felice esperimento di Borgo Lanciano.

06/09/2006





        
  



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