Analisi delle problematiche della piccola pesca nel mare Adriatico, frattaglie di mare e brodetto alla sambenedettese, piatti tipici della tradizione marinara locale ed esperienze di due importanti presìdi della bottarga di Orbetello e dell'anguilla di Lesina. Si può sintetizzare in questi punti Le stagioni del Mare, iniziativa promossa dal Convivium del Mare Salato di San Benedetto in collaborazione con la Fondazione Carisap, il Comune di San Benedetto e la Provincia di Ascoli Piceno.

Nel corso di due laboratori specifici, secondo uno schema consolidato dello Slow Food, sono stati dapprima messi a confronto i raffinati prodotti della pesca lagunare praticata ad Orbetello, ovvero bottarga di cefalo, cefalo affumicato e anguilla "sfumata" e Lesina, il cui Presìdio ha presentato un piatto "cult", anguilla con lampascioni, e successivamente i pesci tipici del fondale adriatico: sogliole al vapore, sgombro all'agro, alici affumicate, brodo di buatti, coda di rospo in potacchio, trippa di rospo. Una vera e propria parata di prelibatezze accompagnata da vini di aziende del Piceno, dal pecorino prodotto con l'omonimo vitigno autoctono, fino allo chardonnay. I due laboratori sono stati corredati da una dettagliata presentazione curata da Antonio Attorre, governatore per le Marche dello Slow Food, insieme ad alcuni esperti del settore.

La serata di sabato 22 marzo è stata caratterizzata dalla presentazione da parte di otto ristoranti di San Benedetto e Grottammare aderenti all'iniziativa di menù a tema, dove protagonisti erano sia le frattaglie di mare, in particolare le cazole, uova di merluzzo e trippa di rospo, che il brodetto alla sambenedettese, il piatto più tipico della tradizione marinara locale.
All'interno della seconda edizione de Le stagioni del mare , il cui obiettivo è quello di favorire una migliore conoscenza dei "tempi del mare" e dei saperi popolari che, nei secoli, hanno elaborato particolari tecniche di pesca, ricette, sistemi di conservazione, sabato si è tenuto anche  un riuscito e non rituale convegno attorno ad alcune problematiche riguardanti la salvaguardia e valorizzazione delle specificità ittiche locali. In particolare, dopo il confronto con alcune esperienze realizzate in altre regioni a tutela di specie locali (I Presìdi Slow Food di Orbetello e Lesina, già realizzati, e quello relativo all'anguilla di Comacchio, in via di realizzazione), sono stati affrontati da varie angolazioni i temi cruciali per la piccola pesca adriatica, con particolare riferimento al tratto di costa compreso tra il Cònero e Pescara, anche nella prospettiva di possibili Denominazioni d'origine controllata o di Marchi di qualità che possano certificare le specificità di questo tratto di costa caratterizzato da fondali marini del tutto particolari, con evidente riscontro nelle caratteristiche organolettiche di diverse varietà ittiche.

Particolarmente significativi, anche nella prospettiva di futuri impegni di Slow Food in questo ambito , gli interventi di Pietro Merlini, presidente del Comitato Pescatori di San Benedetto e di Franco Frezzotti (Slow Food Ancona), che ha descritto l'esperienza del Consorzio Pescatori di Ancona (con un disciplinare specifico e relativa certificazione di qualità).