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Il Festival di Sanremo

| Un evento mediatico dai molteplici interessi.

di Corrado Ruiz

Ritorna a marzo l'evento mediatico per eccellenza che assume le vesti di uno spettacolo da non perdere; paragonabile soltanto ai Campionati internazionali di calcio, almeno per l'ascolto.
Atteso  con ansia dalla gran massa degli italiani è giustamente definito avvenimento di cultura popolare oltre che strumento di coesione sociale, dal momento che durante il suo svolgimento ci si incontra sullo stesso argomento di discussione.

Il gioco-confronto fra le canzoni, infatti, consente un livello di fruizione molto ampio. Ogni ceto culturale riesce ad immedesimarsi agevolmente  nelle tematiche trattate cui fa da cornice l'amalgama di musica e testo.

La cultura popolare ritrova nelle varie espressioni canore un carattere atavico di antica civiltà ludica che dà all'avvenimento una veste di occasione di accantonamento di ogni altro interesse, come avveniva nelle più antiche popolazioni allorché ricorrevano le giornate dei “giochi”.

L'analisi delle tematiche e dei programmi di intrattenimento può opportunamente essere rinviata ad altro momento poiché nel presente interessa esaminare esclusivamente il riflesso sociale dello spettacolo canoro.

Sanremo è principalmente uno spettacolo televisivo. Competizioni canore sono riscontrabili nei tempi trascorsi, prima dell'avvento dello strumento mediatico,ed ancora adesso sono presenti  esempi di divertimenti simili; ma Sanremo è un'altra cosa.

La manifestazione risente in maniera sensibile dei condizionamenti spettacolari più che dell'intrinseca sensibilizzazione delle performances.

Tutto l'impianto esterno, di cornice, deve rispettare i parametri dello spettacolo fino ad incidere negativamente sulla sensibilizzazione dell'ascoltatore.

Si produce, indubbiamente, quella scissione fra piano artistico personale e piano coreografico di contorno.

Analoga distinzione si produce fra i personaggi dello spettacolo e i cantanti le cui categorie andrebbero valutate, per necessità, in maniera differente. Ma qui si innesta un altro grosso rischio: quello relativo alla univocità di giudizio; allorché anche la capacità dei cantanti e la validità delle tematiche  vengono valutate in termini numerici di audience.

Il problema connesso a questo tipo di valutazione è complesso, ma la sua soluzione e il conseguente accantonamento per una scelta di uno strumento qualitativo sarebbe di beneficio ad ogni tipo di spettacolo.

Quanto ad un'analisi globale dell'evento, in riferimento ai due piani, si registra, in verità, un sensibile processo evolutivo dello spettacolare; mentre il piano canoro spesso accusa una certa stanchezza; se non fosse per diverse novità presentate per lo più dai giovani che riescono a far salire il livello di piacevolezza. D'altra parte la maggior parte degli ascoltatori più sensibili sono spesso alla ricerca di qualche canzone veramente innovativa, ma altrettanto elevata sul piano artistico.

Anche gli interessi, molteplici, spesso si fronteggiano. A volte quelli personali hanno trovato sfogo in atteggiamenti che rasentano il malcostume; ma per fortuna questi ultimi qualche volta passano inosservati.

Gli interessi economici non mancano di far sentire il loro peso. Essi superano di gran lunga quelli riconducibili alle esigenze di spettacolo o di carriera dei partecipanti. Tuttavia fra tutti emergono gli interessi finanziari dei discografici, una volta incontrastati artefici di molte brillanti carriere; ma al giorno d'oggi l'incidenza delle contraffazioni, o della pirateria, come viene detta, ha di molto fiaccato la potenza di questa categoria , tanto da far ripensare con nostalgia ai tempi passati in cui la diffusione del disco era uno strumento di misura  credibile.

Conclusivamente la competizione canora sanremese avrà vita lunga se continuerà a soddisfare l'esigenza al bel canto della gente e, soprattutto, se saprà conservare un posto di preminenza all'ambito artistico personale nei confronti delle esigenze dello spettacolo.

07/03/2003





        
  



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