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Autismo: oltre l'ospedalizzazione e l'assistenzialismo

| Illustrato a Senigallia il progetto sperimentale della Regione March.

Un Servizio regionale  di diagnosi  e di intervento  in età evolutiva, una rete di  centri socio-educativi diurni  per adolescenti e adulti, un sistema di strutture residenziali  per soggetti privi di sostegno familiare: è quanto prevede il programma sperimentale "L'autismo nelle Marche: verso un progetto di vita",  illustrato oggi al convegno di  Senigallia alla presenza di  oltre mille tra insegnanti, medici, tecnici, operatori socio-sanitari e rappresentanti delle cooperative sociali ed associazioni di categoria.

"Per la prima  volta - ha sottolineato l'assessore regionale alle Politiche Sociali Marcello Secchiaroli - le Marche  si dotano di una struttura regionale di  riferimento  e di una rete di servizi  capillarmente diffusa sul  territorio  in grado di dare risposte concrete  ai molteplici bisogni delle persone con disturbi autistici e di alleviare il profondo disagio  delle famiglie".
Il progetto, elaborato dalla Giunta regionale in collaborazione  con  l'Angsa, Associazione  nazionale genitori soggetti autistici, è uno dei primi realizzati in Italia. "Si caratterizza - ha rilevato  l'assessore  alle politiche sanitarie Augusto  Melappioni - per l'alta integrazione socio-sanitaria  e per la sistematicità degli interventi che accompagneranno i pazienti per  tutta la durata della  vita".

Il progetto  ha un costo complessivo  di   un milione di euro, circa due miliardi di vecchie  lire, ai quali si aggiunge -  ha precisato  Secchiaroli - un ulteriore  stanziamento di  oltre 770 mila euro, pari a  1 miliardo e mezzo di vecchie lire per l'adeguamento strutturale dei sessanta centri  diurni  attivati nell'ambito delle politiche per la disabilità,  che ospiteranno i soggetti autistici. Cinquecentomila euro,  prelevati dal Fondo sociale europeo, saranno utilizzati per la formazione di ottanta operatori, di cui  venti  neolaureati  da occupare nel Servizio regionale di diagnosi e cura di Fano e sessanta già occupati  nei centri diurni.  Ancora da definire la dotazione finanziaria del sotto-progetto relativo alle strutture residenziali  per  soggetti  privi  di adeguato sostegno familiare.  
  
Una quota del fondo complessivo è destinata al finanziamento del Servizio regionale di diagnosi, cura e ricerca per l'età evolutiva allocato presso la Unità  Operativa di Neuropsichiatria Infantile della AUSL n. 3 di Fano; l'altra quota  è utilizzata per adattare i centri socio- educativi diurni per disabili, renderli idonei ad accogliere soggetti artistici e  attivare altre iniziative a carattere sociale: sostegno alle famiglie, soggiorni marini e montani, attivazione di un "numero verde sull'autismo".
Il progetto sarà a regime entro tre anni. Nel frattempo, un gruppo di coordinamento  che fa capo all'Assessorato regionale alle politiche sociali della Regione, composto da esperti e rappresentanti dei genitori, è già al lavoro per definire la  metodologia degli interventi. Tra un mese - ha sottolineato Secchiamoli -   sarà avviato  il corso  per la formazione del personale specializzato,  mentre partirà subito  il Servizio  regionale di diagnosi e di intervento precoce in età evolutiva, al cui interno opererà anche un Centro Studi sull'autismo e un Osservatorio epidemiologico regionale.  "In questo modo - ha spiegato l'assessore - si potrà accertare l'effettiva incidenza della patologia e rilevarne precocemente i sintomi  caratteristici,  purtroppo  ancora  oggi  non  del tutto identificabili".

L'autismo è, infatti, una complessa patologia neuropsichiatria fortemente disabilitante, la cui eziologia è ancora  in parte  sconosciuta, che  si manifesta  solitamente entro i primi tre anni  di vita, con sintomi non sempre facilmente riconoscibili, che vanno  dalla  compromissione  qualitativa dell'interazione sociale  e della comunicazione interpersonale alla limitazione  del  comportamento,con attività e interessi ripetitivi e stereotipati. Anche se mancano studi epidemiologici attendibili, la sindrome  colpisce 4-5 persone su diecimila; nelle Marche si calcola che i soggetti con disturbi autistici siano circa 6-700. Un ruolo fondamentale è svolto dai genitori, spesso lasciati soli di fronte alla malattia, a causa della carenza  di  adeguati servizi pubblici. 

"La famiglia - ha affermato  Donata Vivanti, presidente di Autisme Europe, associazione di genitori di persone con disturbi autistici che raggruppa  un'ottantina di  associazioni di  trenta  paesi europei,  vive  in una situazione di stress cronico che mette a dura prova la capacità di resistenza dei genitori". E proprio ai genitori sono rivolte due specifiche iniziative: il "progetto sollievo", basato sull'assistenza  specializzata  e sulla presa in cura per brevi periodi  dei figli  artistici, alleggerendone, sia pure momentaneamente, la fatica quotidiana, e l'organizzazione  di corsi di partner training  finalizzati al miglioramento  della  conoscenza e alla gestione della patologia, in modo da  creare le condizioni per un'effettiva prevenzione. Il convegno prosegue nel pomeriggio per affrontare tematiche più specificatamente  di tipo educativo e riabilitativo-sociale.

12/04/2003





        
  



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