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Una Provincia ricca di esperienze artistiche scarsamente valorizzate e di esigenze inascoltate

| Intervista all'artista Giancarlo Splendiani.

di Konéro

Giancarlo Splendiani è un artista sangiorgese che come molti altri manifesta alcune carenze dell'organizzazione culturale nelle Marche, in modo particolare ricorda che da anni è molto sentita a Porto S. Giorgio l'esigenza di spazi specifici destinati al fare arte e al confronto culturale.  Nato a Moresco nel 1951, dopo gli studi all'Istito d'Arte di Fermo e all'Accademia di Belle Arti fiorentina, ha lavorato a lungo in Nicaragua. Oggi insegna Modellistica all'Istituto d'Arte di Macerata, ma vive ed opera a Porto S. Giorgio. Ha al suo attivo diverse esposizioni, continua a lavorare all'estero, sperimenta tecniche artistiche diverse, non disdegnando l'uso del computer.

Porto San Giorgio. Molti artisti, molto sentita, da anni, l'esigenza di spazi espositivi. Come guardi tu a questo problema?
Si, ma non solo spazi espositivi (che è l'elemento visibile della cosa), ma anche carenza di luoghi di incontro fra artisti, spazi fisici dove gli artisti possano lavorare.

Perché? Tu che esperienze hai avuto di realtà sociali dove sono aperti "spazi" diversi di comunicazione artistica?
Io ho visitato un quartiere a Puebla in Messico, che è messo a disposizione degli studi e delle pratiche artistiche, anche collettive. Ma anche in Francia, Germania, per rimanere nella "nostra Europa". Anche in Nicaragua, dove ho lavorato a lungo, e in altri paesi latino americani in genere c'è una maggiore attenzione delle amministrazioni locali per il lavoro degli artisti.

I paesi di cui parli sono anche conosciuti per l'opera di artisti MURALISTI, come i più noti Rivera, Orozco e Siqueiros. Che rapporto può esserci fra questa pratica artistica e l'attuale tendenza, anc he italiana, del GRAFFITISMO e, soprattutto, che spazio potrebbero avere  queste due forme artistiche nelle nostre cittadine marchigiane?
Artisti muralisti e graffitisti, a parte il fatto che operano entrambi sui muri, sono in genere dfiversi, perché fanno parte di epoche diverse, hanno poi cercato oggetti, techiche e temi diversi, anche se può darsi qualche analogia per esempio fra un Haring e i muralisti sul piano dei contenuti più politico-sociali. Soprattutto, il graffitismo è un atto di protesta che si esprime, anche illegali, in forme standardizzate e anche ripetitive, senza voler nulla togliere alla bontà di alcuni risultati ottenuti. Quanto alla seconda parte della domanda che fai, ritengo che la questione è sbagliato porla in termini così burocratici o così ben definiti. Se risono necessità da parte dei soggetti che sono interessati a queste forme di espressione, solitamente essi gli spazi se li trovano, anche abusivamente. Il muralista, al contraio, ha bisogno di una Amministrazione (che talvolta funge persino da committente) o di un privato che volutamente gli mette a disposizione gli spazi necessari.

E allora, cosa sono questi spazi per l'arte e gli artisti che ti piacerebbe veder nascere anche da noi?
Ad esempio, il centro storico di Porto San Giorgio può essere il luogo complessivo dove individuare abitazioni e spazi da mettere a disposizione degli artisti. Spazi dove la presenza ed il lavoro degli artisti potrebbe certamente crescere e creare situazioni sempre nuove di produzione e confronto. Spazi di confronto, non solo teorico, di benefica dialettica fra tendenze e idee diverse. Poi bisognerebbe porsi finalmente l'obiettivo di creare uno spazio espositivo vero, adeguato (quindi dinamico e adattabile) per artisti non solo locali e per un rilancio di attività culturali serie, lontana dal pressapoochismo oggi prevalente. Esistono le persone capaci per pensare ed attuare tutto questo: critici, artisti, galleristi, appassionati, collezionisti & e ci sarebbero anche gli sponsor privati & A Porto S. Giorgio, per esempio, c' tutta una tradizione in questo senso che merita di essere valorizzata, ma ripeto, senza pressappochismi.

Sei pessimista?
Si. Piuttosto pessimista, perché la politica in genere è sempre poco attenta alla cultura ed oggi più che mai ....

18/04/2003





        
  



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