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Sars: immagini già viste?

| Il contagio pestilenziale evoca scenari dal passato, cose non viste, ma lette in libri senza figure...

di Giovanni Desideri

In questi giorni la televisione ci dà immagini più surreali del solito. Non facciamo soliti paragoni con i soliti film con effetti speciali: genere sgangherato e tanto di più per colpa degli effetti medesimi e delle catastrofi ivi prefigurate per bisogno di un nemico da combattere. 

Quali immagini? Vediamo uomini ben coperti, protetti, imbiancati da grembiuli e mascherine, uomini per lo più bassi, specie di extraterrestri a voler essere fantascientifici. Umanoidi che lavano, strofinano, disinfettano, disinfestano, nettano, sterilizzano, uccidono il nemico (il virus della 's.a.r.s.', severe acute respiratory sindrome, da noi nota come 'polmonite atipica').

In Cina e in varie zone dell'Asia, non fra le più povere e degradate, ma in luoghi già asettici e passabilmente occidentalizzati: aeroporti, centri commerciali, antri lustrissimi di vita 'come da noi'. Ma il virus s'avanza lo stesso e raggiunge il Canada, gli Stati Uniti, l'Europa. Viene da noi. E per questo fa notizia, più della tubercolosi che ha ucciso due milioni di persone  lo scorso anno (virus Ebola). 

Noi riceviamo soprattutto immagini sul contagio, immagini che richiamano forse, a noi italiani tramortiti da I Promessi Sposi, la peste di Milano, un contagio da isterismi, da quasi linciaggio di Lorenzo (o come dicevan tutti Renzo). Libri senza fotografie e impressioni di déjà vu. Oggi, 2003, niente isterismi ('nessun motivo di allarme', dichiara il ministro della Salute Sirchia), ricercatori al lavoro, tra qualche tempo un rimedio scientifico.

Intanto però voli annullati, turismo in calo di diversi decimali, merci che non partono dalla Cina, uomini d'affari che non vanno ad alimentare la crescita economica di quelle aree. 

Mentre scriviamo si ha notizia di quasi 4500 casi di Sars nel mondo, quasi tutti tra Cina e Hong Kong (3763 casi, 211 morti) e di 251 persone morte. In Italia 3 casi, 7 in Germania, 5 in Francia, 39 casi negli Stati Uniti, 330 e 16 morti in Canada. Misure preventive adeguate nel mondo occidentale, inadeguate in Cina, dove sono stati licenziati il ministro della Sanità Zhang Wenkang e il sindaco di Pechino Meng Xuenong, per reticenza, inefficienza, colpevole chiusura verso il mondo occidentale e i suoi medici/ricercatori (denuncia di le Monde. Ma ricordiamo, purtroppo, la morte del medico marchigiano Carlo Urbani, primo ad individuare la malattia). Allora rinasce e viaggia la forma aggiornata del flagello divino, generato non creato pare dal contatto uomo-animale (polli).

Si prevede una crisi economica nel mondo intero, a cascata da uno dei centri propulsori dell'economia mondiale, appunto la Cina, oggi in quarantena. Fuori dalla Cina le maggiori preoccupazioni sembrano esserci in Canada. Speriamo soltanto che il virus non si diffonda e che queste molte morti senza monatti e così 'bianche' non ci tolgano le immagini per consegnare anche a noi mascherine e detersivi.

25/04/2003





        
  



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