Ma Pieroni lo sa che spesso "il silenzio è d'oro"?
| ASCOLI PICENO - Le intempestive dichiarazioni del patron dell'Ancona hanno ulteriormente avvelenato la vigilia di Ancona-Ascoli.
di Peppe Ercoli
Lungi l'idea dal togliere la parola ad alcuno, ma se c'era un'occasione in cui il patron dell'Ancona Ermanno Pieroni avrebbe potuto tacere era proprio la vigilia di questo derby fra Ancona ed Ascoli.
Invece non lo ha fatto; anzi per dire cose che inevitabilmente hanno uleriormente alimentato la tensione in vista di questa delicata partita, ha pure convocato una conferenza stampa che definire intempestiva è dire poco.
Pieroni vanta una vita nel calcio, da arbitro e dirigente. Possibile che in tanti anni non ha acquisito quell'esperienza tale da permettergli di non mettersi allo stesso livello dei tifosi che egli stesso accusa?
Pieroni giustamente si lamenta di essere stato trattato male dai supporters bianconeri insieme al tecnico dell'Ancona Simoni in occasione del derby d'andata: lamenta anche di essere stato continuamente insultato quando è venuto ad assistere alla partita Ascoli-Salernitana. Non ha gradito il trattamento e si può capire, perché a nessuno fa piacere essere insultato.
Quello che però non è condivisibile è la tempistica scelta da Pieroni per togliersi i sassolini dalle scarpe e, soprattutto, il modo in cui lo ha fatto.
Anche Simoni in settimana ha ricordato certi episodi deprecabili; ma l'ha fatto con lo stile che da sempre gli si riconosce. Pieroni invece, pur volendosi elevare ad un livello superiore ai tifosi dell'Ascoli e a certi dirigenti della società bianconera, si è invece calato nei panni del peggiore degli ultrà. Ma lo stile non si compra, si sa...
E la cosa peggiore è che, mentre il tifoso agisce con la tensione della partita addosso (e comunque ciò non lo giustifica), Pieroni ha parlato a mente fredda, ha pianificato le sue esternazioni convocando una conferenza stampa. Il bello che lo ha fatto lo stesso giorno in cui i sindaci di Ascoli e Ancona hanno emesso un comunicato congiunto per stemperare gli animi fra le tifoserie. Pieroni invece ha chiesto la vittoria ai suoi, per vendicare gli insulti subìti e per andare in serie A, così da far venire un attacco di bile agli ascolani invidiosi.
Parole da vero dirigente di calcio. Complimenti a Pieroni.
|
25/04/2003
Altri articoli di...
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Sport
Completamente rinnovato il crossodromo comunale di “San Pacifico” (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Correre in sicurezza tra Acquasanta Terme ed Ascoli Piceno (segue)
8 e 9 ottobre si assegna lo scudetto (segue)
Il Codacons chiede l’estradizione in Italia di Robinho condannato per violenza sessuale (segue)
Settore giovanile, Serie A2 girone B (segue)
Il 15° Rally delle Marche si terrà il 12 e 13 novembre a Cingoli (Macerata), la sua “sede” storica (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji