Santa Maria della Rocca nel film su Cecco d'Ascoli
| OFFIDA - Nel famoso Tempio offidano rivive la controversa figura di Francesco Stabili.
di Alberto Premici
Anche la splendida chiesa di S.Maria della Rocca di Offida farà da cornice ad un film su Cecco d'Ascoli. Il set e le registrazioni coinvolgeranno molti monumenti importanti della provincia quali la chiesa di S.Vincenzo e Anastasio, La Cartiera Papale, il Palazzetto Longobardo, il Palazzo dei Capitani la chiesa di S.Andrea ed altri in Ascoli Piceno, la maestosa rocca di Acquaviva Picena, l'Abbadia di Fiastra ed altri, scelti in quanto ancora integri sotto l'aspetto architettonico e posti in un contesto ambientale ideale.
Regista del film Piero Maria Benfatti, originario proprio del capoluogo piceno; protagonista principale l'attore Tobias Moretti, noto per aver interpretato la serie televisiva del "Commissario Rex". E' prevista una permanenza del set in provincia per circa un mese e l'opera sarà finanziata, seppur parzialmente, da Comune e Provincia di Ascoli Piceno.
Cecco d'Ascoli fu un grande uomo di cultura e scienza, tra i più discussi e perseguitati, vissuto e morto per le proprie idee. Il suo vero nome era Francesco Stabili di Simeone e nacque appunto ad Ascoli, nel 1269 (data ancora icerta) per morire a Firenze il 16 settembre 1327.
Pochi i dettagli sulla sua vita e fantasiose le ricostruzione che improvvisati biografi hanno voluto dare della sua turbolenta esistenza. Di certo fu docente all'Università di Bologna ove proprio alcune sue teorie non furono ben viste dalla Chiesa. I contrasti crebbero su alcuni trattati di astronomia ed altri scritti in contrasto con gli insegnamenti e credenze cattoliche dell'epoca, tanto che gli fu revocato ogni incarico d'insegnamento. Il provvedimento però fu annullato a causa delle pressioni e delle vivaci proteste degli studenti di medicina allievi e Cecco fu reinserito nel ruolo.
Ad esso i nobili chiedevano anche profezie e previsioni; fu proprio a causa di una di queste, non rispondente alle aspettative del richiedente, che fu condannato al al rogo nel 1327 a Firenze, dopo che l'inquisizione ne confiscò i propri beni in Ascoli, Macerata e Firenze. Anche dopo la morte, per un lungo periodo, fu vietata la lettura dei suoi scritti; proprio questo divieto provocò interesse e curiosità verso il discusso personaggio di Cecco d'Ascoli e molti ne trascrissero le opere a volte anche in modo arbitrario e non corretto, come avvenne per "L'Acerba", sua opera più nota.
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29/04/2003
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