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Per fortuna che c'è l'America!

| "L'Europa da sola non avrebbe avuto mai la capacità di liberarsi dal nazismo".

di Cesare Pasini

Le manifestazioni contro la guerra in Irak sono scopertamente antiamericane, e solo chi non vuol vedere non se ne accorge. E chi manifesta contro l'America, qualunque siano le sue buone intenzioni o la sua buona fede, di fatto protesta contro la libertà, contro la democrazia, contro la sicurezza e contro il benessere economico del paese in cui egli stesso vive.

Infatti, cosa ne sarebbe stato dell'Europa nell'ultimo mezzo secolo, se non ci fosse stata l'America?

- L'Europa da sola non avrebbe mai avuto la capacità di liberarsi dal nazismo: c'è voluta l'America, che ha attraversato l'Atlantico per venire a combattere regime itleriano e instaurare la democrazia.

- Nel dopoguerra è stata ancora l'America, e non l'Europa, a contenere l'Unione Sovietica al di là della cortina di ferro, a contrapporle un deterrente nucleare, ad aiutare i paesi europei a risollevarsi economicamente, ad effettuare un ponte aereo per salvare la città di Berlino ecc.

-E' stata di nuovo l'America negli anni '80 a controbilanciare il colossale riarmo brezneviano, che comprendeva anche missili nucleari su basi mobili, e che doveva servire all'invasione dell'Europa. E' stato proprio questo colossale sforzo militare, reso inutile dal dislocamento dei missili Cruise e Persching, a far collassare l'Unione Sovietica e a liberare l'Europa orientale dal comunismo.

- Ed è stata ancora l'America a salvare l'Europa nel 1991. Saddam Houssein stava occupando l'intera area petrolifera del Golfo Persico, ed è stato fermato in Kuwait e poi ricacciato indietro. Se fosse riuscito nel suo intento, se non fosse stato fermato dall'esercito americano, avrebbe messo un cappio al collo all'intero mondo occidentale, e avrebbe ben presto minacciato l'Europa con missili di lunga gittata. Per fortuna è stato fermato, ma non certo dagli europei, che non avevano, e non hanno ancora, una sufficiente capacità di difesa e di intervento militare.

- L'America è dovuta intervenire anche per far cessare i conflitti a ripetizione nell'ex Jugoslavia. Anche qui gli Europei non avrebbero avuto forza sufficiente per risolvere questo problema tutto europeo, ed il contributo dell'America è stato di nuovo preponderante.

- Infine è ancora l'America a condurre la guerra al terrorismo internazionale e agli stati che lo appoggiano. Di nuovo il contributo europeo è stato più che modesto: sono stati gli americani ad abbattere il regime allucinante dei Talebani, e a riportare l'Afganistan ad una parvenza di normalità.

Se non ci fosse stata l'America, l'Europa sarebbe stata, e sarebbe ancora, o nazista o comunista, o l'uno e l'altro; comunque certamente non democratica, non libera, non pacifica, non pacificata, non civile, non benestante.

Eppure molti europei sono passati sotto le bandiere di un finto pacifismo, che in realtà è antiamericanismo. Molti europei guardano all'America dall'alto in basso: noi siamo buoni e pacifisti, voi siete stupidi e guerrafondai! E qualche volta, come nel caso della Francia, nascondono dietro un pacifismo ipocrita i lauti contratti stipulati con il dittatore Saddam.

Dato che ci pensa l'America, gli europei possono risparmiarsi le spese per la difesa, e permettersi il lusso di essere pacifisti proprio perché si sentono sicuri sotto l'ombrello protettivo americano!

Ma è un falso pacifismo, oltretutto cavalcato e strumentalizzato dagli eredi del comunismo, che si mobilitano solo ed esclusivamente contro l'America.

Durante la guerra in Bosnia, per esempio, mentre il Papa implorava che si mettesse fine alle atrocità perpetrate contro una popolazione inerme, i pacifisti italiani non si sono visti. Non c'è stata nemmeno "una" manifestazione per chiedere al compagno Milosevich di smetterla di bombardare le città, di smetterla con la pulizia etnica, le deportazioni e le stragi. Questi finti pacifisti si sono mobilitati per la pace solo quando l'America ha deciso di intervenire per abbattere l'ultimo regime nazi-comunista d'Europa.

Erano gli stessi pacifisti che, mentre l'Unione Sovietica raddoppiava il numero già esorbitante dei propri carri armati, aerei e missili, pretendevano il disarmo unilaterale dell'Italia. Gli stessi che, durante un bel corteo per la pace organizzato ad Assisi nei primi anni '80, si vedevano recapitare un telegramma di adesione e di congratulazioni di un altro noto pacifista, il compagno Breznev che, come oggi sappiamo, si preparava a superare la cortina di ferro e ad invadere i paesi occidentali.

Per fortuna che c'è l'America, per fortuna che c'era 50 anni fa, per fortuna che c'era 20 e 10 anni fa,e per fortuna che c'è ancora oggi!

ESPORTARE LA DEMOCRAZIA?
Il tema dell'esportazione della democrazia è più che mai attuale.
La seconda guerra del Golfo ha lo scopo dichiarato di difendere il mondo libero dal terrorismo internazionale, di impedire che il petrolio possa essere usato come arma di ricatto contro l'Occidente, ma anche di "allargare il perimetro della democrazia", liberando l'Irak dalla schiavitù di un dittatore sanguinario.
Al punto in cui si è arrivati l'interento militare appare giustificato, ed è molto grave che l'Occidente si sia diviso su una questione di così vitale importanza.
Ma ci si può comunque chiedere se non sarebbe stato possibile, per il passato, evitare una così pericolosa dipendenza dal petrolio del Golfo Persico, e se non sia possibile per il futuro ridurre questa dipendenza eliminando almeno gli sprechi inutili. E per quanto riguarda la democrazia, è giusto chiedersi se non esistano modi diversi da una guerra per allargare l'area della libertà.

07/04/2003





        
  



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