Servizi che funzionano: psichiatria.
| SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Nel quadro della nostra indagine conoscitiva sulla sanità pubblica visitiamo la 'Struttura Complessa' di Psichiatria.
di Giovanni Desideri
Su un reparto come quello di Psichiatria l'immaginario collettivo avrà senz'altro le sue suggestioni, figurandosi pazienti dai comportamenti inconsulti, alti lai, un luogo quasi dantesco. Niente di tutto questo, non nella quasi totalità dei casi. Il dott. Franco Guidotti, direttore dal luglio 2001 della Struttura Complessa di Psichiatria, ci spiega come stanno le cose: 'la nostra attività è principalmente rivolta alla prevenzione, ma anche nei casi estremi, quando cioè dobbiamo ricorrere al ricovero, quasi mai arriviamo alla necessità della contenzione del paziente'.
Utenza. Il dott. Guidotti ci informa di un dato forse ignoto ai più: la fascia di età che ormai da alcuni anni è maggiormente interessata da disturbi psichiatrici è quella che va dai 20 ai 35 anni: persone normali, studenti, lavoratori, che ad un certo punto si ammalano. Il dato riguarda sia l'attività ambulatoriale (che segue circa 1000 pazienti complessivamente), sia il Centro Diurno, sia infine i ricoveri. I disagi vanno dai disturbi del comportamento (per esempio di tipo alimentare: anoressia e bulimia), all'ansia (attacchi di panico, fobia sociale: ragazzi dalla timidezza esasperata, permanentemente chiusi in casa), ad altri.
I trattamenti sono per lo più integrati: sia farmacologici, sia psicologici. E quanto all''esito', difficilmente si può parlare di problemi risolti, anche se talvolta se ne dà il caso, magari nel giro di qualche mese. Un paziente, normalmente, viene invece 'preso in carico' per un lungo periodo di tempo. 'Si deve sapere d'altra parte, prosegue il dott. Guidotti, che i sintomi si trasformano con l'età. In alcuni casi il trattamento si protrae per anni. Al ricovero si cerca di ricorrere quanto meno possibile: è inevitabile, come si capisce, per casi di gravi scompensi o patologie acute (dalla schizofrenia alla depressione ai disturbi della personalità). Per questi casi, ad ogni modo, la degenza media è attualmente intorno ai 9 giorni. Nel nostro reparto, conclude il dott. Guidotti, curiamo molto l'accoglienza (il paziente deve sentirsi in un luogo amico), l'aspetto farmacologico, i colloqui psicologici: giochiamo molto sul rapporto con il paziente'.
Organizzazione. La Struttura Complessa di Psichiatria ('reparto' nella denominazione comune e non-burocratizzata) esiste presso l'Ospedale di San Benedetto dal 1984 ed è stata ristrutturata nel '94.
Si compone a sua volta di diverse strutture (oltre che di un centro distaccato, per attività ambulatoriale, a Ripatransone):
a) un reparto in ospedale con 10 posti letto (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura o S.p.d.c.) e due Strutture Semplici:
b) un Centro di Salute Mentale, per il servizio ambulatoriale e l'organizzazione delle attività dell'intera struttura (dalla distribuzione dei farmaci all'assistenza sociale);
c) un Centro Diurno, struttura riabilitativa semi-residenziale con circa 20 utenti al giorno, nella quale si assistono gli utenti attraverso ginnastica, musicoterapica, attività artigianali, vendita dei prodotti così realizzati, ecc.
Con una classificazione trasversale, la sua attività può anche essere divisa altrimenti: una psichiatria di consultazione o di collegamento (collaborazione con i medici di famiglia e con altri reparti dell'ospedale o con altre strutture del territorio, come case di riposo, residenze assistenziali, ecc) e una attività volta all'inserimento presso strutture residenziali riabilitative (ex 'comunità terapeutiche') per soggetti che non possono più restare presso le famiglie d'appartenenza o nei luoghi abituali. Infine, l'attività del reparto è messa al servizio, in alcuni casi, dell'organo giudiziario: dal Tribunale dei Minori di Ancona, al Tribunale di Ascoli, per perizie di vario genere. L'utilizzo delle potenzialità di questo reparto è attualmente all'80-85%, con pazienti che arrivano da altre province, ma a volte anche da fuori regione (Lombardia, Umbria, Emilia-Romagna), per la carenza di posti nei luoghi di provenienza.
Personale, collaborazioni. Il personale attivo presso tali strutture è composto da 6 medici in servizio effettivo, una psichiatra ed una psicologa a 30 ore', 18 infermieri ed una caposala per l''alta assistenza' necessaria in questo reparto; due assistenti sociali ed una infermiera presso il Centro di Salute Mentale, una sociologa e due infermieri presso il Centro Diurno.
La struttura ha stipulato convenzioni con diverse cooperative per lo svolgimento di attività nel Centro Diurno, attivando anche alcuni Programmi di borse lavorative e pre-inserimento lavorativo. Né le collaborazioni si limitano a quelle con le cooperative: attraverso Protocolli di intesa, infatti, è ottima la collaborazione con i Comuni del territorio di competenza della A.s.l.: in particolare con San Benedetto, Grottammare, Monteprandone, Monsampolo ed altri. Ulteriore recente collaborazione, infine, con la Provincia di Ascoli Piceno, che ha allestito grazie ad un finanziamento regionale un Centro sollievo alle famiglie per la copertura delle attività diurne durante il fine settimana.
Tendenze. 'Il nostro centro, dice il dott. Guidotti, è stato individuato insieme ad altri 64 in Italia per la sperimentazione di un nuovo farmaco antipsicotico atipico: un genere di farmaco con l'intatta efficacia di quelli del passato, ma privi degli effetti collaterali. In seguito molti di quei centri hanno rinunciato a questa sperimentazione per la rigidità del protocollo da seguire e per la scarsità di pazienti. Noi continuiamo. Svolgiamo inoltre corsi di formazione sia per il nostro personale, sia per il personale di altri reparti (geriatria, pronto soccorso, neurologia, ecc) o di enti che ce lo richiedano. Non dimentichiamo poi l'aspetto forse più importante nel trattamento dei nostri pazienti: gli spazi, da intendersi sia come luoghi fisici (privi di fonti di pericolo, come spigoli ecc), ma anche e soprattutto spazi di relazione. I nostri pazienti non devono essere isolati, ma socializzare e partecipare alla vita degli altri. I non esperti, infatti, tendono ad aver paura di queste persone e dei loro comportamenti, mentre invece essi hanno una personalità con la quale si può e si deve interagire normalmente'.
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14/05/2003
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