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Incontro pubblico dal titolo "Al servizio dell'uomo. Proposte per un nuovo statuto regionale".

| ASCOLI PICENO - E' quanto le Commissioni della pastorale del lavoro, familiare e giovanile della diocesi propongono utlizzando la via che porta all'adozione del nuovo Statuto regionale.

di Giorgio Rocchi

Sulla via che porta all'adozione del nuovo Statuto regionale, le Commissioni della pastorale del lavoro, familiare e giovanile della diocesi di Ascoli Piceno intendono proporre un momento di studio e riflessione cogliendo l'opportunità di partecipazione attiva che lo stesso percorso di revisione statutaria offre.
E' per questo che venerdì 16 maggio alle ore 17.00, presso il Centro di aggregazione giovanile "L'Impronta" sito in Piazza Bonfine di Ascoli Piceno, le tre Commissioni congiuntamente hanno convocato un incontro pubblico dal titolo "Al servizio dell'uomo. Proposte per un nuovo statuto regionale".

All'iniziativa prenderanno parte, oltre al Vescovo Silvano Montevecchi,  il prof. Luigino Bruni docente di Economia politica all'Università Bicocca di Milano e titolare della cattedra di Storia del pensiero economico alla Università Bocconi di Milano a cui è affidato il tema del lavoro, dell'economia e della finanza, l'avv. Roberta Giovannozzi per il tema della famiglia, un rappresentante del Servizio di Pastorale giovanile della diocesi per l'area giovani, moderati dal dott. Luca Urzì.

Tre interventi programmati ai quali seguirà il dibattito come opportunità di confronto sui contenuti che la bozza di nuovo Statuto regionale propone, dopo la stesura definitiva offerta ai cittadini ed alle Autonomie Locali da parte della Commissione straordinaria per lo Statuto e la riforma elettorale della Regione Marche presieduta dalla dott.ssa Silvana Amati.
Economia e lavoro, famiglia e giovani saranno i punti focali dei tre interventi programmati e vogliono rappresentare una sorta di griglia di lettura del nuovo articolato statutario.

Le Regioni possono oggi legiferare in via principale o esclusiva su molte materie finora di competenza dello Stato centrale e nella riforma, per la prima volta, entra il principio di sussidiarietà. Le Istituzioni sono così messe in condizione di valorizzare l'autonoma iniziativa dei cittadini, riconoscendo una Repubblica fatta non solo dalle istituzioni nazionali o locali, ma anche e soprattutto dai cittadini che liberamente si organizzano per concorrere al bene comune, nella solidarietà.

14/05/2003





        
  



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