Si sono svolti questa mattina nel carcere di Marino del Tronto gli interrogatori di garanzia di
Giuseppe Cinesi e Claudio Massi, i due amministratori dell' Eurotel di Grottammare accusati, insieme ad altre quattro persone, di aver favorito l' immigrazione clandestina di cittadini russi attraverso l' agenzia di viaggi "Piccolo Mondo". Procurando falsi visti turistici con la complicità di agenzie di viaggio russe, a extracomunitari che poi restavano in Italia per lavorare in nero.
   Davanti al gip del tribunale di Fermo Vitali Rosati e al pm Iannella, i due hanno fornito la loro versione dei fatti, respingendo sostanzialmente gli addebiti mossi nei loro confronti in seguito all' operazione Travel condotta dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, che aveva portato all' emissione di sei ordinanze di custodia cautelare.
"Il mio cliente ha chiarito di molto e ridimensionato le accuse originarie" ha detto l' avv. Alessandro Angellozzi, difensore di Massi. Dopo aver ricostruito il suo approdo all'
Eurotel, il 48enne ascolano, amministratore dell' Eurotel Group, ha precisato di aver demandato con delega scritta diverse funzioni a Cinesi. Circa, poi, le firme sui visti d'ingresso
fasulli, Massi ha negato la paternità delle sigle, peraltro irriconoscibili.
 Secondo quanto riferito dall' avv. Rosalinda Paoloni, anche Cinesi, suo assistito, ha respinto le accuse, nel corso di un lungo interrogatorio.
"Il mio assistito ha risposto alle domande senza cadere in contraddizione - ha riferito il legale ascolano -, spiegando quanto accaduto per i visti di ingresso e giustificando ogni singola contestazione».   Sia Angellozzi che Paolini valuteranno nei prossimi giorni la possibilità di presentare una richiesta di revoca dell' ordinanza di custodia cautelare.
Oggi è stato ascoltato anche il cittadino russo Efim Itskof, mentre lunedì sarà la volta delle tre ragazze impiegate presso l'Eurotel e l'agenzia di viaggi.