Riceviamo e pubblichiamo da Palmiro Merli:

"La notizia della chiusura del distretto di Porto d'Ascoli ha occupato in questi giorni la cronaca locale dei giornali con le dichiarazioni di quasi tutti gli esponenti politici a difesa della struttura. Ho incontrato questa mattina il Direttore Generale della A.s.l. dott. Marabini il quale ha garantito che non esiste alcuna intenzione da parte dell'Azienda di chiudere la sede distrettuale di Porto d'Ascoli, ma anzi verrà potenziata.

Infatti, a seguito della richiesta da parte del Comune dei locali di via Manzoni ove è situato il Consultorio Familiare, questo verrà spostato a Porto d'Ascoli nella sede del distretto.

I cittadini residenti a Porto d'Ascoli avranno quindi un servizio ampliato e più qualificato, questa è di fatto la notizia e non gli allarmismi inutili in questa fase delicata per la sanità locale e regionale.

Di fronte a questo programma, ci pare utile evidenziare alla Direzione della A.s.l. l'infelice ubicazione del distretto che opera su una zona (via Mare) dotata di pochissimi parcheggi e quasi tutti utilizzati dai residenti.

Si potrebbe cogliere l'occasione del trasferimento dei servizi consultoriali per individuare una nuova sede più idonea e più agibile per i cittadini utenti". 

L'intervento di Merli è improntato a grande saggezza. Non si tratta qui di farne l'esegesi, ma non possiamo non sottolineare un paio di punti. Il primo è che 'gli allarmismi inutili' di cui egli parla provengono dal suo stesso partito e dalla sua stessa città. E su questo siamo anche disposti a concedergli appunto la saggezza del buon padre di famiglia, che riporta la questione in termini pacati.
Il secondo punto riguarda il dott. Marabini, che aveva rilasciato al sottoscritto dichiarazioni non altrettanto salomoniche. Qui non si dice che egli (il Marabini) abbia fatto marcia indietro, ma solo questo: che il commissario della A.s.l. (ma poi anche il sindaco Martinelli) aveva in precedenza sostenuto che siccome il centro di Porto d'Ascoli non è così frequentato e che i soldi pubblici spesi per tenerlo in vita sarebbero di gran lunga meglio impiegati per il miglioramento del corpo centrale dell'ospedale, allora..

Come verificare? Chiuderà o no il Poliambulatorio? Lanciamo l'idea di un pubblico confronto tra i soggetti coinvolti: il dott. Marabini, i politici, la cittadinanza.