Il teatro nelle scuole come mezzo espressivo necessario
| ASCOLI PICENO - E' stata presentata, questa mattina, l'inziativa musicale che si svolgerà il 13 Maggio alle ore 18.00, nel Teatro Ventidio Basso.
di Mauro Giorgi
Il teatro nelle scuole come mezzo di prevenzione sociale e come luogo di incontro in cui l'esperienza melodrammatica favorisce i processi di integrazione, socializzazione, interazione fra gli studenti offrendo i mezzi per creare una relazione di accordo e stima volta a privilegiare il rapporto umano e a sviluppare la solidarietà basata sulla reciproca accettazione dell'essere diversi. E' questo il significativo dell'iniziativa del 13 Maggio che alle ore 18.00 andrà di scena al Teatro Ventidio Basso.
Questi spettacoli, 'Giovani corpi senza briglie' e 'I fantasmi della memoria', rappresentano un momento di interscambio tra due diversi progetti artistici realizzati dagli studenti del Liceo Ginnasio di Ascoli Piceno e dall'IPSIA di San Benedetto del Tronto.
Se da una parte, infatti, c'è una visione poetica del cammino adolescenziale in cui si intricano i pensieri, i sogni, i colori che compongono quadri di atmosfere illusorie, passando dal colore appena tracciato a quello denso e violento, dall'altra c'è una visione notturna e fantastica in cui i protagonisti scoprono dentro di loro i viaggi, i sogni, i desideri e le speranze trascurate fino ad all'ora.
L'evento è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Pinacoteca Civica all'interno del palazzo dell'Arengo, dall'assessore comunale alla pubblica istruzione Gianni Silvestri, dall'assessore provinciale alle politiche sociali e giovanili Patrizia Rossini, dal preside del Liceo Ginnasio Luigi D'Emidio, dal preside dell'IPSIA di S.B.T. Sante Pulcini ed infine dal regista, attore e mimo Eugenio Ravo.
"Questa rappresentazione artistica sarà un momento di crescita - dichiara l'assessore Silvestri -Il teatro, che nella nuova riforma scolastica entrerà nell'attività didattica, sta portato ad una crescita dei ragazzi nell'ambito sociale e solidale. E' importante, conclude, fare in modo che gli studenti aiutino l'integrazione delle civiltà di etnie diverse".
Il preside D'Emidio ha proseguito:
"La società dovrà raggiungere una libertà di pensiero e azione proprio come avviene nell'ambito teatrale. Uno degli scopi dell'iniziativa, prosegue, è di insegnare a far apprezzare il vero valore dell'intero gruppo etnico".
Dello stesso avviso anche il preside Pulcini:
"Abbiamo iniziato a fare questo perché per noi è importante far sentire il ragazzo realizzato sotto l'aspetto collettivo e aiutarlo a superare il momento di timidezza. Avendo una scuola composta per la maggiore da studenti albanesi, infatti, abbiamo sentito il bisogno di aderire ad un progetto che è uno strumento di socializzazione e integrazione".
Non nasconde l'entusiasmo neanche l'assessore Rossini:
"I giovani dovranno essere la base portante dello sviluppo culturale e sociale. Noi dell'Amministrazione Provinciale abbiamo condiviso fortemente quest'iniziativa che si basa su tre aspetti fondamentali: l'ascolto, il rispetto e l'amore".
In chiusura l'intervento di Eugenio Rava:
"Al teatro non c'è nessuna differenza etnica. Qui, prosegue, c'è uno stato di accoglienza assoluta dove tutti quanti possono esternare le loro qualità creative, i loro pensieri e le loro poesie".
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09/05/2003
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