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Trash television?

| E' possibile che, presto, vedremo a far réclame a merendine e lavatrici, ragazze affascinanti non per morbide curve ed efebici lineamenti, ma per essere la quinta essenza di quelle che incrociamo nelle strade cittadine.

di emme

La chiamano ' televisione spazzatura', anzi ' trash television', nel gergo degli ' Intellettuali' ( una rara specie di bipedi tuttologhi, che infesta le province più delle zanzare in estate ). Malgrado il disprezzo di costoro, ha indici di  ascolto incredibili: i Politici svengono, quando li paragonano al decremento che segna i loro ' passaggi' in tv..

Naturalmente, parlo della popolare trasmissione ' Il Grande Fratello'. Nata negli USA, dove è, più che altro, una trasmissione per voyeur, in Italia ha acquisito uno spessore imprevisto e stabilito una complicità psicologica fra pubblico e protagonisti ( Ah! Les Italiens! ). Gli specialisti della mente ( che sono quei signori che, quando non hanno la chioma a raggiera, stile 'scienziato pazzo', pontificano in tv con rare e preziose parole, più che altro intenti a ricacciare dalla fronte pensosa un ciuffo ribelle), ancora stanno percossi e attoniti e studiano e meditano e tramano spiandosi l'un l'altro: chi sarà il primo a pubblicare un saggio di  psicologia su  questa tranche de vie artificiale, ma non artificiosa, con sorpresa dei registi etc.?. Intanto, il Pubblico li snobba e giudica, infischiandosene delle lauree  in psicologia, sociologia,scienze comportamentali e della comunicazione.

Scene di vita minimale, certo, ma sono le stesse scene del nostro quotidiano vissuto senza sorprese. Le stesse scene della minicrociera con le coppie di amici - tanto simpatici!, prima di partire -, della villeggiatura in comune, del 'salotto' del giovedì sera con bridge e wyskey, dei problemini di coppia, delle paturnie scaricate su chi capita a tiro, del gossip familiare e sociale e via dicendo.

Curioso come sono, ho guardato - lo confesso!  qualche brano
de  ' Il Grande Fratello'.  Da quella singolare sfida è uscita vincitrice una ragazzotta dal corpo palestrato, che tuttavia lascia presagire un'inevitabile pinguedine che già si affaccia sul volto pieno, rincagnato e dalla mandibola a ferro da stiro. Ma, messa a fianco della restaurata e levigata presentatrice, ha ridotto costei a far da spalla. Ne deduco che, malgrado la grancassa dei media ed i reclutamenti delle agenzie di pubblicità, la gente non giudica una persona in ragione della sua venustà estrinseca, né si lascia guidare da questa nelle sue scelte..

E' possibile che, presto, vedremo a far réclame a merendine e lavatrici, ragazze affascinanti non per morbide curve ed efebici lineamenti, ma per essere la quinta essenza di quelle che incrociamo nelle strade cittadine. Vedremo dunque e ascolteremo le voci suadenti di persone, non più di ben torniti manichini. Ci faremo convincere all'acquisto da donne, intendo, di genuina femminilità, spontanee, contraddittorie, astute e ingenue ad un tempo, capaci di gestire l'imperfezione fisica e volgerla a proprio favore. 

Non dico che la ragazzotta in questione, in una certa misura, non recitasse o, quanto meno, non enfatizzasse se stessa, talvolta confondendo volgarità con spontaneità, ma la gente ha riconosciuto una persona genuina con una storia personale simile a quella di tante ragazze: un'infanzia difficile, una gran voglia di vincere, coniugata con gran naturalezza alle debolezze di una femminilità incoercibile. Di fronte a tanto, saran sembrate fantasime le altre giovanette, convinte di loro bellezza, perennemente intente ad officiare se stesse.

Un altro aspetto, fra i molti degni di considerazione, è che, chi ha seguito, anche a tozzi e bocconi, questa trasmissione, ha potuto constatare la progressiva evanescenza della fauna maschile. Non è bastato, ad un concorrente che pure andava per la maggiore, accentuare la volgarità di un corpo obeso con lazzi e pose disdicevoli; ad un altro l'aver scelto la maschera di Mentore paesano, ad un altro ancora essersi acconciato a posare da novello Rodolfo Valentino. La trasmissione è presto diventata del tutto femminile e i giovani maschi hanno partecipato, inconsapevoli comparse, alla distruzione della loro immagine, fino a scomparire.
La mèlé dei sessi è diventata, in ultimo, La bataille des dames. Mi domando se l'esito non sarebbe stato diverso qualora quei baldi giovani, invece di assumere,tutti, quel modo di fare che è proprio degli uomini che credono di essere superiori, quanto a genere, alle donne, si fossero sentiti uguali a quelle            


10/05/2003





        
  



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