Lettera aperta di Antonino Armata al sindaco Martinelli.
San Benedetto del Tronto | Oggetto della missiva: il diritto ad un funerale non religioso'.
di Antonio Armata
San Benedetto del Tronto, 6 giugno 2003
Signor Sindaco,
le chiedo: ho diritto ad un funerale laico?
Ogni volta che partecipo alla cerimonia funebre di un parente, di un amico/amica, provo un forte disagio e mi sento sempre più estraneo al rito cattolico consumato praticamente solo nel nome di Dio, con pochi e superficiali accenni agli aspetti "umani" di colui/colei il quale viene commemorato.
Non sono credente, credo nei valori e negli ideali laici della giustizia sociale, della democrazia e della libertà.
Pensando al mio funerale non riesco a vedere quale coerenza abbia con tutta la mia vita, ricevere l'estremo saluto da un prete che non sa niente di me e recita formule standard per un presunto salvamento della mia anima. Sono anche conscio che sarebbe praticamente impossibile per i miei familiari e amici organizzare un funerale "non normale" per rispettare la mia volontà (sono iscritto al SOCREM Sambenedettese con tessera n. 1958). Si troverebbero di fronte a difficoltà pratiche insormontabili da dover affrontare e risolvere in poche ore, e per giunta in un momento di dolore.
Secondo me è un dovere delle istituzioni, ed in particolare del Comune, quello di garantire uno "spazio laico" a disposizione dei cittadini i quali non vogliono funerali religiosi.
Penso ad un luogo nel quale si possono raccogliere amici, parenti e conoscenti per ricordare il defunto, aiutando i familiari a superare il dolore con messaggi di speranza. Un luogo facile da prenotare (ad esempio la Palazzina Azzurra, dove oltre a celebrare civilmente i matrimoni, si potrà utilizzare come "sala del commiato" per celebrare riti funebri per culti diversi da quello cattolico, con sepolture rispettose delle varie religioni e culture) e da predisporre, dove si possa proiettare un filmato, ascoltare musica (free jazz, classica, leggera), recitare una poesia o leggere un brano di un libro, fermarsi a riflettere insieme agli amici e parenti nel rispetto della persona cara e della sua vita.
Grazie.
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10/06/2003
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