Alla riunione di maggioranza di martedì sera sono riapparsi i dissidenti Vincenzo Rosini e Francesco Baiocchi, invitati dal sindaco, Domenico Martinelli, per tentare di ricucire lo strappo.
Il primo cittadino non ha partecipato al vertice, poiché fu egli stesso a dichiarare che Rosini e Baiocchi erano fuori dalla coalizione e che non li avrebbe più chiamati alle riunioni. E questo primo approccio ravvicinato poteva riaccendere la tensione.

Il summit non ha portato chiarimenti, ha solo fatto  emergere che Rosini nutre qualcosa di personale nei confronti di Martinelli, sentimenti che poco hanno a che fare con la politica, almeno questo è emerso da un lungo documento letto dal capogruppo della Lega Nord. I due, dunque, non sono ancora parte della maggioranza, pertanto le riunioni proseguiranno per trovare una via d'uscita all'impasse politica.

In maggioranza c'è scetticismo sul rientro a pieno titolo dei dissidenti, anche se Baiocchi, alla riunione di martedì, ha chiarito di essere stato tra i consiglieri più presenti nel civico consesso. Mentre da una parte si preme per la riunificazione, dall'altra si sta cercando di formare un quartetto trasversale ai partiti per mettere in discussione giunta e dirigenti. Le lamentele più forti nei confronti di assessori che prendono iniziative senza consultarsi con i consiglieri o escono a sproposito sulla stampa.

E si fa largo l'idea che non si accetteranno più imposizioni dall'alto (onorevoli, senatori, coordinatori e segretari). Sono state notate cenette in riva al mare dove tre consiglieri stanno elaborando un piano per coinvolgere un quarto, il quale farebbe entrare automaticamente il quinto scontento.  Ora non è più Forza Italia a dare grattacapi al primo cittadino.