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La Samb presenterà oggi il reclamo al Giudice Sportivo per i fatti di Pescara

San Benedetto del Tronto | Il legale di fiducia della Samb, l'avvocato Grassani di Bologna, sta preparando tutte le documentazioni per il reclamo inerente alla vile aggressione subita da Angelozzi, Criniti e Pardini prima del match di Pescara.

di Luca Bassotti

Il direttore sportivo della Samb, Guido Angelozzi, e i due giocatori rossoblù, Stefano Pardini e Totò Criniti, rimasti vittime della vile aggressione operata nei loro confronti da circa trenta ultras del Pescara, mimetizzati con le casacche del servizio d'ordine, all'ingresso degli spogliatoi dello stadio Adriatico, hanno trascorso la serata di domenica all'ospedale di San Benedetto e ad ognuno di loro tre è stato rilasciato dai sanitari un certificato medico, dove vengono evidenziate le ferite e le contusioni riportate. I tre certificati medici verranno allegati alla voluminosa documentazione che caratterizzerà il reclamo che verrà presentato oggi, entro le ore 13, dall'avvocato Grassani di Bologna, legale della società rossoblù, al Giudice Sportivo, che delibererà immediatamente.

In virtù della riserva scritta e del preannuncio di reclamo inoltrati dalla Samb all'arbitro Giannoccaro di Lecce, ed ora del conseguente reclamo vero e proprio, il risultato scaturito dalla gara fra Pescara e Samb, fino alla decisione odierna del Giudice Sportivo, non è stato omologato, ma è normale prassi in questi casi. L'organo disciplinare prenderà in considerazione anche i referti dei due ispettori della Lega che hanno assistito agli episodi accaduti negli spogliatoi dello stadio pescarese.

Su quello che è accaduto rimangono ancora tantissime ombre, ma non ci dovrebbero essere clamorosi colpi di scena. La Samb mira alla ripetizione della partita, ma l'ipotesi rimane molto remota e il Giudice Sportivo dovrebbe optare per infliggere una forte ammenda alla società abruzzese. Anche perché la Samb avrebbe commesso qualche ingenuità, sicuramente in buonafede: in primis la riserva scritta che si sarebbe dovuta presentare all'arbitro prima dell'inizio della partita, poi Pardini e Criniti non avrebbero dovuto comparire nella lista dei diciotto giocatori rossoblù che partecipavano al match, ed infine i certificati medici che si dovevano far rilasciare all'ospedale di Pescara e non di San Benedetto.

A ventiquattro ore dagli inqualificabili episodi dello stadio Adriatico, il direttore sportivo della Samb, Guido Angelozzi, non smorza i toni ed anzi rincara la dose. “E' stata una cosa squallida – dice – Da parte del Pescara c'è stato un atteggiamento antisportivo nei nostri confronti. Sinceramente non me lo aspettavo che trenta ultras, riconosciuti da Fanesi che nella scorsa stagione militava nel Pescara, avessero così campo libero negli spogliatoi. I dirigenti abruzzesi non si possono nascondere ed hanno fatto una figura meschina. Siamo stati condizionati nel giocare la partita. Non capisco queste cose, la Samb ha sempre trattato tutte le squadre in maniera ottimale. La Samb non c'entra nulla con il Catania e la vendetta trasversale è antisportiva. Quelli del Pescara mi accusano per i fatti di Catania? Sono due anni che lavoro per la Samb e questo lo sapete tutti. Ad Ivo Iaconi dico che deve ringraziare Luciano Gaucci se ha guadagnato moltissimi milioni di vecchie lire a Catania e che per difendere proprio lui sono stato cacciato dalla società siciliana. E' meglio, quindi, che stia zitto”.

Ad accusare il diesse rossoblù di essere stato troppo agitato, invece, ci sarebbe il responsabile del servizio d'ordine del Pescara, Gianfranco Recinella. “Non è vero niente – conclude Guido Angelozzi – Non ci voleva far entrare ed è stato lui ad agitarsi, per primo, nei miei confronti. Tra giocatori e dirigenti ne eravamo una trentina e non quaranta come dice lui”.

02/06/2003





        
  



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