"Caro acqua": che non si tratti di un attuale "panem et circenses"? (però oggi siamo nel 2003!!!). Ovviamente prendiamo atto dell'intervento di alcune forze politiche, facenti parte della maggioranza, che si sono rese conto dell'insostenibilità della tassa e delle tariffe per il servizio delle fogne e depurazione delle acque.

La Confcommercio ascolana, da tempo, unitamente ad altre forze sindacali ed imprenditoriali quali Confesercenti, Confartigianato, CNA, Federconsumatori ed ADOC, ha promosso un'azione congiunta nei confronti del Sindaco di Ascoli e sottoposto un incontro al Presidente dell'ATO, Lando Siliquini.

Che oggi partiti cittadini dichiarino "ingiuste, illegittime ed insopportabili" le deliberazioni assunte dal Comune è un fatto serio ed importante che richiede, però, atti concreti, in pratica, provvedimenti amministrativi di annullamento di quest'imposizione che ha dell'assurdo, visto che stabilisce a carico delle imprese gravosi costi fissi a prescindere dalla quantità di acqua effettivamente consumata.