Il Teatro dell'Arancio è davvero riaperto.
Grottammare | Autorità e molte persone per partecipare alla resurrezione' dell'antico teatro e alla mostra ospitata al suo interno.
di Giovanni Desideri
Fino a poco tempo fa il Teatro dell'Arancio era un'informe costruzione penosamente puntellata da bracci più arrugginiti che metallici. Da ieri sera, giovedì 31 luglio, è un elegante spazio espositivo, impeccabilmente tirato a nuovo dall'architetto Castelli, dalla ditta Edilrocca e da validissime maestranze: pronto ad ospitare mostre come quella aperta contestualmente ieri ('Il segno dei maestri: da Guercino a Canova'), ma anche spettacoli teatrali, concerti di musica da camera e simili. L'inaugurazione è avvenuta in un pomeriggio che minacciava pioggia, dunque al riparo delle logge della stessa piazza Peretti, intorno alle 19.
Molti presenti e lunga teoria di autorità, a testimonianza dell'eco forte e chiaro che l'evento ha avuto in tutta la regione: il sindaco attuale e il precedente (Luigi Merli e Massimo Rossi), il curatore della mostra, prof. Stefano Papetti, il vicepresidente del Consiglio Regionale Sandro Donati, l'assessore alla cultura della Provincia di Ascoli Piceno Carlo Verducci, i sovrintendenti regionali ai beni artistici (dott.ssa Lorenza Mochi Onori) e ai beni ambientali e architettonici (dott.ssa Liana Lippi), l'assessore allo sport e alle politiche giovanili del Comune di Fermo Iommi, il sindaco di Montefortino Ciaffaroni, il presidente della Fondazione Carifermo, dott. Amedeo Grilli, il presidente dell'Azienda di Promozione Turistica Regionale (Aptr) Roberto Piccinini.
Senza nulla togliere agli altri presenti, il pubblico ha lungamente applaudito l'ex sindaco Massimo Rossi, l'artefice principale della rinascita di Grottammare negli ultimi anni, ormai quasi completata con l'inaugurazione del Teatro dell'Arancio e del nuovo lungomare. Ma seguìto in religioso silenzio anche il discorso del prof. Papetti, che ha donato una brillante lectio magistralis ai presenti: intorno alla vicenda di Fortunato Duranti, la cui figura è stata riscoperta a partire dal 1928 grazie ad un articolo di Roberto Longhi, e alle opere presentate nella mostra, aperta, lo ricordiamo, fino al 19 ottobre.
Suggestiva, inter alia, la rievocazione della follia del Duranti, accentuatasi dopo il 1815 e riversata, allora, nelle migliaia di disegni compulsivamente tracciati su ogni materiale, come pure nelle frasi deliranti che li accompagnavano. Come dire la funzione terapeutica dell'arte.
Il prof. Papetti ha inoltre anticipato che la mostra viaggerà in Spagna durante l'inverno, certamente a Madrid e forse anche in altre città, dappoi che il delegato della Calcografia Nazionale di Madris Javier Blas, in questi giorni a Fermo per onorare l'inaugurazione della mostra dedicata a Piranesi, ha potuto visionare in anteprima i disegni esposti, rimanendone entusiasta.
Ma rimarranno certamente entusiasti anche i visitatori del Teatro dell'Arancio: per il disegno del Guercino ('La sacra famiglia'), come per gli altri, circa 50, di cui la mostra si compone. Minardi, Chierici, von Maron, Giani o Camuccini sono solo alcuni nomi di autori presenti con le loro opere.
L'ingresso alla mostra costa 5 euro (ridotto 3) e comprende un'audioguida con circa 40 tracce per le notizie sul teatro e sulle opere, comprese quelle dell'adiacente Museo Sistino, in questi giorni arricchito di un'opera supplementare di Giuseppe Pauri (1882 - 1949): 'Il miracolo delle rose'
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01/08/2003
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