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Il dottor Ceneri fa un escursus sui due anni di Gabriella Ceneri

San Benedetto del Tronto | " Non posso che essere rammaricato di come le cose siano andate. Le collaborazioi efficienti andrebbero curate". Lettera aperta al Sindaco.

di Dott. Francesco Ceneri

Signor Sindaco,
sono stato spinto a scriverLe, signor  Sindaco, dal contenuto dell'articolo a firma di Franco Cameli apparso sul " Ilquotidiano.it" di oggi, dal titolo :" La Ceneri è tornata alla vita civile " - Martinelli :"ha lavorato bene, ma si erano creati problemi di governabilità"…. Omissis….. "ed ho dovuto prendere in mano la situazione".
Come padre di Gabriella Ceneri e come elettore, mi consenta di rilevare la contraddizione che domina la logica di porgere verso l'esterno il senso del suo operato, che non regge - a mio avviso come non può reggere obbiettivamente al cospetto della realtà - neppure dinanzi  a quella da Lei costruita nella presunzione di interpretare il giudizio di coloro che Le hanno dato fiducia se " per mantenere un assessore avesse mandato tutti a casa" . Il dottorMa Lei, signor Sindaco, pensa forse che gli elettori di Gabriella Ceneri che Lei ha deprivato della rappresentatività  possano essere  rappresentati da Lei ? E mi chiedo ancora  che ruolo ha avuto, ovvero per meglio dire, che cosa ha fatto Lei, in qualità di Sindaco , per evitare che si ponesse oggi il problema della " governabilità" in nome della quale ha revocato le deleghe all'assessore " che ha lavorato bene", come Lei sostiene d'altronde nel contesto della  atto di revoca

Lei, signor Sindaco - me lo consenta perché anch'io ho votato per il " team che doveva gestire l'Azienda Comune San Benedetto del Tronto" (almeno così avevo creduto allora e non per una pretestuosa raccolta occasionale di individui ) - non ha mostrato nulla che lo facesse apparire leader  stante l'alto indice di litigiosità espressa  dalla aliquota più consistente dei suoi compagni di viaggio da quando Lei si è insediato a Sindaco, senza che Lei esercitasse il potere che Le derivava da carica e funzioni, potere che - guarda caso - ha esercitato solo adesso in nome della logica della " governabilità".
.
Come elettore e come cittadino che ha rivestito funzioni pubbliche in momenti  drammatici per San Benedetto, ricordo con piacere e con stima uomini come  Gregori, come Speca ( che purtroppo non sono più tra noi ) con i quali era punto d'onore usare lo stesso coerente linguaggio in pubblico ed in privato, senza sotterfugi, tutti cittadini di serie "A". A Perazzoli  va  la mia stima perché conosceva ciò che in genere si identifica con" L'arte di comandare", che significa l'onore e l'onere di assumersi le responsabilità dirette e riflesse, per gli addetti ai lavori le proprie e quelle dei collaboratori tutti. Questi uomini non hanno mai " dovuto prendere in mano la situazione", perché la situazione era sempre in loro mani.
Con Lei, signor Sindaco, un rapporto  di siffatta natura sarebbe stato paradossale coltivarlo .Almeno per quanto mi riguarda E glielo dico subito perché. Non c'era bisogno di mentire asserendo che ( se lo ricorda eravamo a fare la spesa al supermercato "Conad ! " ) " ….se "quelli" …insistono ancora …tutti a casa"".
Orbene, dati i precedenti non posso credere che Lei " abbia preso in mano la situazione" dopo aver  eliminato l'incomodo assessore: sarà logica di " quelli " cui Lei si riferiva  portarLa politicamente ad ondeggiare ancora tra una spinta ed una controspinta, prevedibilmente per tutta la durata del suo Mandato, alla ricerca forse di una identità politica che non sarà certo quella per la quale la maggioranza degli elettori di San Benedetto del Tronto avevano espresso la volontà di cambiamento.

In questa prospettiva, signor Sindaco, Lei sa bene che le idee sono il frutto di conoscenze, convinzioni, esperienze, cultura, come sa bene che dalle idee nascono le azioni e da queste i risultati. I risultati delle Sue azioni politiche sono di fronte a tutti, pubblicamente .Ne tragga le debite conseguenze .
Grazie e Buon Ferragosto, Signor Sindaco.        

14/08/2003





        
  



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